16/10/2019

Allarme per le PMI dell’edilizia e impiantistica. Vescovi: “Anticipare gli incentivi statali rischia di portarle fuori mercato”

La lettera ai parlamentari: "Chiediamo che la disposizione possa essere abolita o correttivi di tutela immediati".

Industriali di nuovo in allarme per gli effetti del Decreto Crescita che dal 31 luglio scorso, dopo la pubblicazione del provvedimento di attuazione dell’art. 10 da parte dell’Agenzia delle Entrate, rischia di mettere in seria difficoltà il flusso di liquidità delle PMI della filiera dell’edilizia e dell’impiantistica.



Un provvedimento che rischia di buttar fuori dal mercato aziende sane che lavorano bene, ma che non hanno, da un punto di vista prettamente finanziario, le spalle così larghe di potersi sostituire allo Stato”, commenta lapidario il Presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi.

Il provvedimento, infatti, prevede che il privato possa richiedere all’azienda esecutrice dei lavori uno sconto pari agli incentivi statali previsti per gli interventi di riqualificazione energetica e antisismica. All’azienda, poi, l’importo verrebbe rimborsato tramite un credito d’imposta che però potrà essere utilizzato, in compensazione, nell’arco di cinque o dieci quote annuali.

Un meccanismo – continua Vescovi – che rischia davvero di mettere in difficoltà le PMI perché dovrebbero concedere immediatamente uno sconto insostenibile, parliamo anche della metà fino addirittura all’85% del lavoro, per poi vederseli restituire, se tutto va bene, ovvero se dispongono di un carico fiscale sufficiente da compensare, in un periodo di tempo molto ampio. È evidente che, in particolare per le aziende più piccole, questo possa comportate crisi di liquidità tanto che c’è il rischio che, in attesa di recuperare lo sconto anticipato, debbano far ricorso al mercato del credito che, ovviamente, costa”.

Confindustria Vicenza, con una lettera del suo presidente, si è quindi rivolta ai parlamentari che fanno riferimento alla provincia berica.

In primis chiediamo che la disposizione possa essere abolita, ma se questo non potesse essere accolto chiediamo immediati correttivi affinché si possa tutelare da un lato il sacrosanto diritto delle persone a poter godere degli incentivi su due aspetti, quello antisismico ed energetico, davvero importanti per la riqualificazione degli edifici del nostro paese; ma dall’altro anche di preservare la competitività delle PMI che non possono essere messe nelle condizioni di fare da finanziatrice dei propri stessi lavori. Parliamo, peraltro, di un settore che è uscito con le ossa rotte dalla crisi e che è anche tra quelli più colpiti da questa stagnazione imperante. Vediamo, nel concreto, se il recente cambio romano porterà dei miglioramenti concreti per chi lavora sul territorio”.

In questi giorni di discussione della manovra, il Presidente degli Industriali vicentini chiede quindi che i parlamentari espressione del territorio si facciano promotori nei confronti del Governo affinché le modifiche normative vengano inserite nella legge di Bilancio 2020.