11/12/2019

Il team di ASAcampus "sale a bordo" della Stazione Spaziale Internazionale con l'esperimento Xenogriss

Coinvolti nello studio i ricercatori del Laboratorio Congiunto tra la Divisione Ricerca di ASA e l’Università di Firenze.

Tra gli esperimenti a bordo della capsula Dragon partita da Cape Canaveral lo scorso 5 dicembre - con cui SpaceX dalla base di Cape Canaveral ha mandato in orbita per la diciannovesima volta i rifornimenti destinati alla ISS - Stazione Spaziale Internazionale - c'era Xenogriss, un esperimento alla cui realizzazione lavora anche il team ASAcampus dell'azienda vicentina ASA Laser.



L’esperimento Xenogriss, che sarà portato avanti durante la missione Beyond capitanata dell’astronauta italiano dell’Agenzia Spaziale Europea Luca Parmitano, è finanziato e gestito dall’Agenzia Spaziale Italiana, e mira a studiare la crescita e rigenerazione dei tessuti biologici utilizzando come modello sperimentale girini di Xenopus laevis.

Il PI dell’esperimento è Angela Maria Rizzo, del Dipartimento di Scienze Farmacologiche e Biomolecolari dell’Università di Milano e il Co-PI è Monica Monici di ASAcampus, il Laboratorio Congiunto tra la Divisione Ricerca di ASA e il Dipartimento di Scienze Biomediche Sperimentali e Cliniche dell’Università di Firenze.

L’esperimento ha una importante finalità formativa, oltre che scientifica: è stato infatti selezionato nell’ambito del Bando dell’Agenzia Spaziale Italiana YiSS – Youth ISS Science 2019, che ha lo scopo di incoraggiare la collaborazione tra Università e Scuole Secondarie di secondo grado su tematiche inerenti la ricerca spaziale.

All’esperimento partecipa un gruppo di studenti dell’ITIS Meucci di Firenze che, guidati dai loro insegnanti, Stefano Cartocci, Alessandro Fortuna e Cristina Meringolo, hanno contribuito alla realizzazione dell’esperimento con la supervisione di Kayser Italia, azienda responsabile dell’hardware.

I risultati di questo esperimento aiuteranno a comprendere il ruolo svolto dalla forza di gravità nei processi di crescita e rigenerazione, fornendo informazioni che potrebbero essere utili sia nella prospettiva di future missioni spaziali interplanetarie, sia nell’approfondimento di problemi di tipo biomedico a Terra.