21/05/2021

Bottega Veneta in controtendenza: chiude il 2020 con un fatturato in crescita del +3,7%

Torna sopra il miliardo e 200 milioni e vale il 9% di tutto il fatturato del gruppo Kering.

Mentre il gruppo Kering, colosso della moda mondiale guidato da François-Henri Pinault, fatica e chiude il 2020 con un calo di fatturato del 17,6%, passando da 15,382 miliardi di euro del 2019 a 12,676 miliardi del 2020; Bottega Veneta va in controtendenza e fa segnare un +3,7% di crescita del fatturato nell’anno terribile della pandemia.

La maison con sede a Montebello Vicentino, che assieme a Gucci, Yves Saint Laurent e ad altri prestigiosi brand del lusso fanno parte del mega-gruppo francese, passa infatti da un fatturato 2019 di 1,167 miliardi, a un risultato che nel 2020 la porta a sfondare il muro degli 1,2 miliardi, arrivando, quindi a 1.210,3 milioni di euro.
Per fare un veloce raffronto, nello stesso periodo Gucci ha perso il 22,7% e Yves Saint Laurent il 14,9%.

Sono state le vendite della seconda metà dell’anno a trascinare la crescita di Bottega Veneta. La cavalcata lungo i quattro trimestri del 2020 ha infatti visto un andamento altalenante segnato da un ottimo +10,3% da gennaio a marzo, al tonfo del primo lockdown che ha visto un terribile -23,8% tra aprile e giugno e una eccellente ripresa nel terzo e quarto trimestre (rispettivamente +17% e +12,1%).

È l’area Asia-Pacific a generare ben il 40% del fatturato di Bottega Veneta a cui va ad aggiungersi un 11% generato in Giappone. Un altro buon 40% del fatturato dipende dai paesi ‘avanzati’, ovvero dall’Europa occidentale (27%) e dal Nord America (13%).