01/03/2021

Microplastiche e l’effetto sulle persone: EcamRicert-ECSIN LAB nel nuovo progetto di ricerca UE

I dati scientifici raccolti saranno impiegati per elaborare le strategie sulla plastica a tutela della salute.

I laboratori EcamRicert – ECSIN LAB, parte del Gruppo Mérieux NutriSciences, sono stati selezionati per partecipare a uno dei progetti di ricerca di Horizon 2020 - il più grande programma di ricerca e innovazione dell'UE - denominato “Plastics Fate and Effects in the Human Body”.

Horizon 2020 è un programma di finanziamento ad opera dell’Unione Europea che si pone come obiettivo fondamentale quello di garantire la competitività dell’Europa nel campo scientifico a livello mondiale, rimuovendo le barriere e facilitando la collaborazione tra settore pubblico e privato.

Il progetto mira ad approfondire e migliorare l’attuale conoscenza dell'impatto di nano e microplastiche nel corpo umano attraverso l’implementazione e lo sviluppo di metodiche, approcci e tecnologie innovative, coinvolgendo 28 diversi laboratori e centri di ricerca da 12 Paesi Europei e 1 Paese extra europeo.

I dati scientifici raccolti grazie a questo lavoro saranno poi impiegati dall’Europa per le strategie sulla plastica volte a proteggere la salute dei cittadini.

“All’interno del progetto PlastcsFatE – spiega Federico Benetti, Direttore di Laboratorio – ECSIN LAB ha il compito di contribuire allo sviluppo di metodi per la caratterizzazione chimico-fisica delle particelle plastiche, sia in campioni ambientali che alimentari, e di approfondire l’esposizione per via orale e inalatoria alle particelle plastiche. Per quanto riguarda l’esposizione orale, ECSIN LAB utilizzerà il proprio modello in vitro per valutare l’impatto del processo digestivo sulle particelle plastiche e sostanze adsorbite al fine di definirne la tossicità e il grado di assorbimento a livello intestinale. Questi studi hanno lo scopo di produrre procedure standard per l’analisi delle microplastiche, e di capire l’impatto che queste hanno sulla salute del cittadino”.

“Il tema della presenza diffusa delle microplastiche – afferma Andrea Camporese, CEO di EcamRicert – ECSIN LAB – è molto sentito e desta notevole preoccupazione, sia nel cittadino sia nella comunità scientifica, e ha spinto numerosi gruppi di ricerca a intraprendere studi in questo campo. Sicuramente, l’assenza di metodi ufficiali per la ricerca e identificazione di nano- e microplastiche è un gap importante. Abbiamo investito molto nella ricerca e, ad oggi, siamo l’unica azienda italiana accreditata per l’analisi di identificazione e caratterizzazione delle microplastiche. Proprio per questo, siamo orgogliosi di mettere la nostra esperienza e il nostro team di ricercatori qualificati al servizio di un progetto che vuole fornire risposte e trovare soluzioni all’inquinamento da microplastiche”.

I frammenti di microplastica possono formarsi accidentalmente in seguito al deterioramento di pezzi di plastica più grandi, comprese le fibre sintetiche, oppure essere fabbricati e aggiunti intenzionalmente a determinati prodotti per uno scopo specifico, ad esempio come granuli esfolianti negli omonimi preparati per il corpo e per il viso.

Una volta rilasciati nell’ambiente, tali frammenti possono accumularsi nell’organismo di animali, come pesci e crostacei, e di conseguenza entrare a far parte della catena alimentare ed essere ingeriti dai consumatori con possibili impatti per la salute.