14/04/2015

Presentate le prime tre start up manifatturiere vincitrici del bando di Primo Miglio 1609

I vincitori vanno dai 15 ai 74 anni con progetti su stampa 3d, eolico e calzaturiero.

Primo Miglio 1609 presenta le sue prime tre start up dando così il via alla fase operativa dell’incubatore di idee nel manifatturiero di Vicenza.
Il 13 aprile, di fronte ad una platea composta dai rappresentanti delle imprese, degli istituti di credito, delle università ed enti di ricerca del territorio, il presidente della Fondazione Primo Miglio 1609 Eugenio Calearo Ciman ha presentato ufficialmente le tre start up vincitrici del bando dell’incubatore veneto che in quattro mesi ha raccolto 30 nuove idee di impresa legate al manifatturiero.
“Un numero significativo contando che Primo Miglio 1609 non si occupa di start up digitali ma vuole promuovere il manifatturiero che costituisce la linfa vitale del tessuto economico del Veneto – dichiara il presidente della Fondazione -. Arrivare ad oggi con questi tre progetti è stato frutto di un lungo lavoro per trovare un’efficace metodologia di incubazione ed applicare rigorosi criteri di selezione, un lavoro che sarebbe stato impossibile senza l’appoggio convinto dei soci della Fondazione e al lavoro del Comitato Scientifico”.

Ad inaugurare Primo Miglio 1609 saranno quindi tre start up molto diverse tra loro sia per settore di riferimento sia per età anagrafica degli startupper che va dai 15 ai 74 anni.

Suola per Calzature - Pietro Toniolo
Piero Toniolo, ex manutentore, il più esperto tra gli startupper, ha brevettato una suola per calzature che consente lo scambio termico tra piede in appoggio alla suola e ambiente esterno, per aumentare il comfort del piede e ottimizzare le prestazioni, sportive e non.
Il raffreddamento/riscaldamento della suola avviene senza apporto di energia dall’esterno, grazie allo sfruttamento della pressione esercitata dal piede a terra, che attiva un micro circuito frigorifero integrato nella suola che provvede ad aumentare o diminuire la temperatura della suola a contatto con il piede e nel contempo ne aumenta l’ammortizzazione.
L’obiettivo è di sviluppare il prototipo dinamico della suola per la successiva commercializzazione.

Team Kais - Cesare e Francesco Cacitti
L’obiettivo del progetto è la costruzione e la commercializzazione di stampanti 3D low cost destinate ad una fascia di mercato che comprenda bambini, ragazzi, giovani adulti e insegnanti ma anche piccole aziende che ricercano una prototipazione rapida ed economica. Attraverso questo prodotto si intende mettere a disposizione di un esteso pubblico le conoscenze di base del funzionamento di strumenti di produzione che possano operare con piccoli lotti o pezzi unici.
Cesare Cacitti, classe 1999, di Dueville, a 13 anni costruisce la sua prima stampante 3D a Km0, ovvero grazie al supporto esclusivo della famiglia e di fornitori locali. A novembre 2014 è stato selezionato come uno dei primi 100 Digital Champion italiani.

Team VarWin - Tommaso Morbiato (Capogruppo), Andrea Gallo, Silvia Colladet, Federica Romaro, Marco Zamboni, Cristiano Desiderà. Renato Vitaliani (Comitato scientifico)
Il team ha sviluppato l’idea di una mini-turbina in grado di coniugare un nuovo concetto di conversione eolica, risolvendo il limite delle attuali mini-turbine che non riescono ad adattarsi ad un vento che cambia rapidamente e abbassando i costi di trasporto grazie alla presenza della turbina nel luogo in cui l’energia serve, in modo da minimizzare gli oneri che pesano sugli impianti eolici off-shore.
Il tutto riuscendo quindi ad essere competitivo in termini di costo dell’energia rispetto ad altri fonti di energia quali i combustibili fossili e il nucleare.
L’obiettivo è testare questa tecnologia, per poter offrire energia di qualità con un'elettronica di potenza che consenta ai nuovi moduli di integrarsi nella rete.

La selezione delle start up si è sviluppata in due momenti distinti.
Il primo è stato quello di valutazione della portata innovativa e della fattibilità imprenditoriale dei progetti proposti all’incubatore che ha visto impegnata la Commissione Scientifica composta da personalità di primo piano dell’economia e della ricerca: Massimo Carboniero (Delegato a Ricerca e Innovazione di Confindustria Vicenza), Paolo Mariani (Presidente di Camera di Commercio di Vicenza), Paolo Masotti (Responsabile Dipartimento Consulenza di direzione, pianificazione, controllo di gestione e finance di Studio Adacta), Alessandro Persona (Direttore della Scuola di Dottorato in Meccanica e Innovazione del prodotto dell’Università di Padova), Maurizio Costabeber (Fondatore di DWS – Digital Wax Systems).
Il secondo momento è stato quello dell’effettiva selezione delle start up da incubare a seguito delle valutazioni della Commissione Scientifica, decisione che è spettata al Comitato Esecutivo composto da Luigi Bocca (Studio Adacta), Eugenio Calearo Ciman (Confindustria Vicenza), Stefano Capacci (Cassa di Risparmio del Veneto), Claudio Giacon (Banca Popolare di Vicenza), Carlo Terrin (Fondazione degli Studi Universitari di Vicenza), Cristian Veller (Confartigianato Vicenza) i quali assieme Ruggero Gobbetti (Veneto Banca) compongono anche il Consiglio Generale.

Le start up avranno la possibilità di sviluppare la propria intuizione per arrivare a definire un prototipo e un progetto imprenditoriale sostenibile da mettere in connessione con il tessuto economico locale o proporre sul mercato. Sarà garantito l’utilizzo di spazi di coworking siti nelle ex scuole di contrà dei Burci del capoluogo berico, messi a disposizione gratuitamente dal Comune di Vicenza, e un contributo economico, per un valore fino a 20.000 euro, che verrà determinato in relazione al tipo di progetto presentato e assegnato sulla base dello stato di avanzamento dei lavori per una durata di 12 mesi, eventualmente prorogabili.
Per lo sviluppo delle idee imprenditoriali gli startupper avranno inoltre a disposizione il supporto fornito dai soci della Fondazione e dagli imprenditori del territorio sia per lo sviluppo del business plan e degli aspetti di gestione imprenditoriale e finanziaria, sia per quanto riguarda la realizzazione dei prototipi.

La Fondazione che gestisce l’incubatore conta tra i suoi soci Confindustria Vicenza, Confartigianato Vicenza, Fondazione Studi Universitari di Vicenza, Banca Popolare di Vicenza, Cassa di Risparmio del Veneto, Unicredit, Veneto Banca, Studio Adacta e CGIL, CISL e UIL Vicenza.