03/06/2015

Premio Campiello: selezionata la cinquina finalista

Giacopini, Balzano, Pellegrino, Scurati e Colagrande sono i finalisti della 53^ edizione del premio letterario promosso da Confindustria Veneto. Il riconoscimento Opera Prima è andato a a Enrico Ianniello con "La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin".

E’ stata selezionata al Palazzo del Bo di Padova la cinquina finalista della 53^ edizione del Premio Campiello. La Giuria dei Letterati ha votato al primo turno: con 7 voti La mappa (Il Saggiatore) di Vittorio Giacopini, con 6 voti L’ultimo arrivato (Sellerio) di Marco Balzano, con 6 voti Cade la terra (Giunti) di Carmen Pellegrino, con 6 voti Il tempo migliore della nostra vita (Bompiani) di Antonio Scurati. Al quinto turno è stato votato con 6 preferenze Senti le rane (Nottetempo) di Paolo Colagrande. La selezione è avvenuta su un ventaglio di 79 libri segnalati dalla Giuria dei Letterati, tra i circa 250 pervenuti alla segreteria del Premio.

Come da tradizione, un folto parterre di ospiti istituzionali ha atteso la votazione della Giuria, presieduta quest’anno dal politologo e saggista Ilvo Diamanti e composta da autorevoli personalità del mondo letterario ed accademico: Federico Bertoni, Riccardo Calimani, Philippe Daverio, Chiara Fenoglio, Paola Italia, Luigi Matt, Ermanno Paccagnini, Silvio Ramat, Patrizia Sandretto Re Rebaudengo.

"Ringrazio il Premio Campiello per avermi scelto come Presidente della Giuria - ha detto Diamanti -. Non sono un letterato, ma proprio per questo credo di aver contribuito a garantire il punto di vista del lettore non specializzato. Allo stesso tempo, da studioso della società, da chi è abituato ad analizzare la realtà attraverso il campione rappresentativo fatto di numeri e percentuali, posso dire che la letteratura offre la possibilità di trasformare la grande storia in singole storie, di vederle da dentro, nella loro profondità".

"L’Italia sta attraversano una fase importante, abbiamo finalmente imboccato la strada della ripresa - ha spiegatoRoberto Zuccato, Presidente della Fondazione Il Campiello e di Confindustria Veneto - anche se il cammino è ancora lungo - e siamo nell’anno dell’Expo. In questo percorso di rilancio la cultura gioca un ruolo fondamentale, è il 'cibo' che più di ogni altro continua a nutrire e a dare energia al nostro Paese, apprezzata in tutto il mondo per il suo straordinario patrimonio. Per questo da tempo noi imprenditori veneti crediamo profondamente nel valore che il fattore culturale può dare all’economia e al Bello e Ben Fatto italiano. Lo abbiamo sottolineato di recente nel Manifesto del Nuovo Manifatturiero - un nuovo modo d’intendere l’industria basata su capitale umano innovativo, nuove tecnologie, territorio e cultura - e lo dimostriamo da 53 anni promovendo il Premio Campiello. Oltre ad essere tra i premi letterari più autorevoli, il Campiello è infatti uno dei progetti di dialogo tra impresa e cultura meglio riusciti in Italia, ad ogni edizione impegnato a diffondere la lettura su tutto il territorio nazionale e tra le giovani generazioni".

Nel corso della Cerimonia, la Giuria dei Letterati ha assegnato il riconoscimento Premio Campiello Opera Prima al libro di esordio La vita prodigiosa di Isidoro Sifflotin (Feltrinelli) di Ianniello Enrico con la seguente motivazione: "E’ tra fine anni 70 e inizio anni 80 a Mattinella, Irpinia, che scorre l’infanzia felice di Isidoro Raggiola soprannominato Sifflotin per il dono di un fischio prodigioso in grado di supplire all’incubo della perdita della parola in seguito al terremoto e alla perdita dei familiari. Una famiglia magica, in cui si respira un sapore di “Pane amore e fantasia”, con genitori eternamente e fanciullescamente innamorati. Una vita che Isidoro narra retrospettivamente, miscelando lingua, dialetto, espressioni popolari, suoni onomatopeici. Ne scaturisce un andamento insieme fiabesco e realistico, calibrato su personaggi strani e stralunati e situazioni ora grottesche, ora comiche, ora politiche e surreali. Un racconto di scanzonata oralità, calato in una gioia del raccontare e in una scrittura che si fa insieme lieve e densa, perché commossa".

Spetta ora alla Giuria dei Trecento Lettori scegliere il vincitore, che verrà proclamato sabato 12 settembre al Teatro La Fenice di Venezia. I Giurati vengono selezionati su tutto il territorio nazionale in base alle categorie sociali e professionali, cambiano ogni anno e i loro nomi rimangono segreti fino alla serata finale.