19/07/2013

VeNetWork: 50 imprenditori veneti in rete per sviluppare idee

La società, che coinvolge 7 vicentini, ha creato una rete per fare business con sinergie tra aziende

IL (VE)NETWORK - “L’aspetto migliore di questa esperienza è che quando un imprenditore ha un problema o una questione aperta, c’è sempre qualcuno, magari di inaspettato perché proveniente da un settore totalmente diverso, che una risposta ce l’ha”. Diego Caron, presidente di Caron A & D srl, parla così di VeNetWork, società per azioni che si è posta come mission la promozione della cultura d’impresa attraverso il finanziamento di attività imprenditoriali completamente nuove o già esistenti.
VeNetWork è nata dall’iniziativa di una ventina di imprenditori veneti. I 20 sono presto diventati 40 e ad oggi il network è composto da 50 soci tra i quali lo stesso Caron e gli altri vicentini Gian Battista Brazzale (Brazzale spa), Carlo Brunetti (API spa), Maurizio Casalini (A.B. Solute Holding srl), Matteo Cavalcante (Topp spa), Ivan Tomasi (Inglesina Baby spa) e Andrea Tovo (Mut Meccanica srl). “Importanti imprenditori hanno deciso di unire le loro forze – spiega Caron - per aiutare le aziende ad innovare selezionando e valorizzando iniziative che partono dalle aziende stesse, siano esse socie o meno, o che arrivano da fuori. L’importante è trovare idee di business innovative, che sviluppino concetti o prodotti che non esistono sul mercato, che si differenzino davvero”. VeNetWork, dal canto suo, è in grado di portare risorse non solo economiche ma anche manageriali derivanti dall’esperienza dei singoli soci.

LA SINERGIA TRA IMPRENDITORI - È stata costituita una rete di relazioni tra i soci che ha portato gli stessi imprenditori coinvolti a generare innovazione e a trovare soluzioni inedite proprio grazie al continuo confronto e stimolo provenienti dalla collaborazione in VeNetWork: “In questi due anni di attività – continua Caron – c’è stato un costante scambio di idee tra noi imprenditori che ha portato da una parte una crescita delle competenze personali e dall’altra uno sviluppo anche per le nostre aziende. Si è infine creata una sorta di prassi per cui sistematicamente andiamo a visitare gli stabilimenti dei colleghi per capire se si possa migliorare qualcosa grazie allo scambio di esperienze”.
Uno sviluppo dell’esistente, quindi, che si accompagna alla promozione concreta di nuove idee imprenditoriali: “In VeNetWork abbiamo visto e valutato centinaia di progetti di tutti i tipi, molti proposti da ragazzi giovanissimi. Alcuni erano oggettivamente irrealizzabili, altri invece si sono rivelati molto concreti come alcuni, che abbiamo deciso di seguire, nel campo dell’elettronica. Abbiamo infatti costituito un ramo apposito, chiamato VeNetronic, coinvolgendo un’azienda che costruisce schede elettroniche a cui saranno agganciati tutti i progetti di quel settore”.
Le potenzialità di questa struttura derivano dalla massa critica, a livello finanziario e di network aziendale, costituita dalla base di quasi 50 soci imprenditori: “Da chi ci presenta un’idea, però, pretendiamo che si impegni in prima persona. VeNetWork non vuole comprare idee. L’obiettivo è fare in modo che le persone che le hanno pensate e sviluppate diventino imprenditori a loro volta. Tutto questo coerentemente con la tradizione imprenditoriale che caratterizza non solo chi fa parte di VeNetWork ma anche il nostro territorio”.