"Un rapporto aperto e scevro da preconcetti tra il tessuto imprenditoriale e le istituzioni locali - afferma Luciano Vescovi, presidente di Confindustria Vicenza - è la condizione necessaria attraverso cui le aziende possono rappresentare una ricchezza per il territorio che le ospita, non solo da un punto di vista economico ma anche sociale. E se il Sole 24 ore indicò Vicenza come la provincia che meglio seppe affrontare la crisi, sicuramente parte del merito deriva anche dal contributo che l'industria ha dato al suo territorio e viceversa".
Sono queste le parole che il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi rivolge ai sindaci dei Comuni d'Italia che, da oggi 11 ottobre fino a venerdì 13 ottobre, sono riuniti a Vicenza per la 34a Assemblea Nazionale Anci.
Nel Vicentino ci sono circa 83 mila imprese di cui il 17,1% - oltre 14.000 - manifatturiere. Una composizione fortemente industriale, che permette a Vicenza di esprimere un valore aggiunto complessivo pari 25 miliardi di euro (dati Camera di Commercio di Vicenza al 31/12/2015, ndr).
"Siamo la terza provincia esportatrice d'Italia e la prima per export pro capite - continua il presidente di Confindustria Vicenza -. Questa forza e questa caratteristica sono state per noi una vera e propria àncora di salvezza e oggi rappresentano un traino incredibile. Sui mercati esteri cresciamo ben oltre il 3,5%".
Ma se l'export è l'indicatore migliore per misurare la capacità di un tessuto imprenditoriale di stare sul mercato globale, è anche vero che la base di partenza, il proprio territorio, è condizione imprescindibile affinché questi risultati possano essere duraturi nel tempo e portare benessere a tutti.
"Vicenza - prosegue Vescovi - è una provincia che esprime grandi valori, che è cresciuta insieme all'industria e a cui l'industria è fortemente legata. Sono tantissimi gli esempi che si possono portare. Gli sportivi ricordano il Lanerossi Vicenza, il cui nome e storia sono legati indissolubilmente all'azienda tessile di Schio. Ma non possiamo dimenticare la città sociale pensata e messa in opera da Marzotto a Valdagno. Questi sono i più celebri degli esempi, ma sono innumerevoli le storie di rapporti virtuosi tra imprese e società civile nel nostro territorio. Per questo, nonostante le incertezze globali sia dal punto di vista della situazione geopolitica che economico-finanziaria, sono ottimista per il futuro del Vicentino. Anche perché, nonostante possa sembrare un aspetto negativo, le cose da migliorare sono ancora molte e quindi il potenziale da poter sviluppare ancora incalcolabile. Penso alle infrastrutture che, per chi esporta come noi, sono fondamentali. Ma non meno importanti sono i rapporti quotidiani con i Comuni, a partire da aspetti che possono forse sembrare poco significativi, ma che invece, soprattutto per le PMI, possono fare la differenza tra un'impresa che investe sul futuro e una che invece cerca di stare a galla".
Per questo Confindustria Vicenza pubblica annualmente un rapporto sulla "Fiscalità locale sugli immobili industriali della provincia di Vicenza” nel quale si raccolgono e riportano i dati di IMU, TARI e TASI di tutti i Comuni (consulta la tabella dei interattiva).
"Da quando svolgiamo questo studio, ovvero dal 2015, abbiamo deciso condividere le nostre analisi direttamente con i sindaci e gli assessori al bilancio dei Comuni - conclude il presidente degli Industriali vicentini -. Lo facciamo per creare uno strumento utile a tutti, che possa dare il la ad un percorso costruttivo con le amministrazioni locali e che ha come base di partenza dei dati oggettivi. Da questo lavoro è partita la nostra proposta, a costo zero per i Comuni e con un significativo risparmio per le imprese, di spostare la tassazione dall'IMU alla TASI, quest'ultima deducibile al 100%. Se il modello di razionalizzazione su cui lavoriamo localmente potesse essere replicato a livello nazionale, probabilmente il Paese riuscirebbe ad andare molto lontano”.
Sono queste le parole che il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi rivolge ai sindaci dei Comuni d'Italia che, da oggi 11 ottobre fino a venerdì 13 ottobre, sono riuniti a Vicenza per la 34a Assemblea Nazionale Anci.
Nel Vicentino ci sono circa 83 mila imprese di cui il 17,1% - oltre 14.000 - manifatturiere. Una composizione fortemente industriale, che permette a Vicenza di esprimere un valore aggiunto complessivo pari 25 miliardi di euro (dati Camera di Commercio di Vicenza al 31/12/2015, ndr).
"Siamo la terza provincia esportatrice d'Italia e la prima per export pro capite - continua il presidente di Confindustria Vicenza -. Questa forza e questa caratteristica sono state per noi una vera e propria àncora di salvezza e oggi rappresentano un traino incredibile. Sui mercati esteri cresciamo ben oltre il 3,5%".
Ma se l'export è l'indicatore migliore per misurare la capacità di un tessuto imprenditoriale di stare sul mercato globale, è anche vero che la base di partenza, il proprio territorio, è condizione imprescindibile affinché questi risultati possano essere duraturi nel tempo e portare benessere a tutti.
"Vicenza - prosegue Vescovi - è una provincia che esprime grandi valori, che è cresciuta insieme all'industria e a cui l'industria è fortemente legata. Sono tantissimi gli esempi che si possono portare. Gli sportivi ricordano il Lanerossi Vicenza, il cui nome e storia sono legati indissolubilmente all'azienda tessile di Schio. Ma non possiamo dimenticare la città sociale pensata e messa in opera da Marzotto a Valdagno. Questi sono i più celebri degli esempi, ma sono innumerevoli le storie di rapporti virtuosi tra imprese e società civile nel nostro territorio. Per questo, nonostante le incertezze globali sia dal punto di vista della situazione geopolitica che economico-finanziaria, sono ottimista per il futuro del Vicentino. Anche perché, nonostante possa sembrare un aspetto negativo, le cose da migliorare sono ancora molte e quindi il potenziale da poter sviluppare ancora incalcolabile. Penso alle infrastrutture che, per chi esporta come noi, sono fondamentali. Ma non meno importanti sono i rapporti quotidiani con i Comuni, a partire da aspetti che possono forse sembrare poco significativi, ma che invece, soprattutto per le PMI, possono fare la differenza tra un'impresa che investe sul futuro e una che invece cerca di stare a galla".
Per questo Confindustria Vicenza pubblica annualmente un rapporto sulla "Fiscalità locale sugli immobili industriali della provincia di Vicenza” nel quale si raccolgono e riportano i dati di IMU, TARI e TASI di tutti i Comuni (consulta la tabella dei interattiva).
"Da quando svolgiamo questo studio, ovvero dal 2015, abbiamo deciso condividere le nostre analisi direttamente con i sindaci e gli assessori al bilancio dei Comuni - conclude il presidente degli Industriali vicentini -. Lo facciamo per creare uno strumento utile a tutti, che possa dare il la ad un percorso costruttivo con le amministrazioni locali e che ha come base di partenza dei dati oggettivi. Da questo lavoro è partita la nostra proposta, a costo zero per i Comuni e con un significativo risparmio per le imprese, di spostare la tassazione dall'IMU alla TASI, quest'ultima deducibile al 100%. Se il modello di razionalizzazione su cui lavoriamo localmente potesse essere replicato a livello nazionale, probabilmente il Paese riuscirebbe ad andare molto lontano”.