29/11/2017

Vescovi: "L'industria è la forza propulsiva del territorio. Flessibilità e attrattività per essere competitivi"

"Dobbiamo avere il coraggio di cambiare e la capacità di attrarre anche per qualità della vita".


"Il Centro Studi Confindustria ha evidenziato come Vicenza sia la provincia più manifatturiera d'Italia. Sfatando il falso mito per cui il Nord-est sarebbe finito, l'industria si dimostra ancora una volta essere la vera forza di un territorio che, nonostante le mille difficoltà di questi anni, ha tassi di crescita impensabili in altre zone d'Italia", il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi inizia così la conversazione sullo stato del tessuto imprenditoriale della provincia.

Nei vostri rapporti parlate di crescita straordinaria...
I dati ci dicono che nel 2015 e nel 2016 la produzione industriale delle nostre aziende associate hanno fatto segnare un +2%; quest'anno siamo sopra il 2,8%. L'ultimo trimestre ci ha detto che l'export vola: +5% in UE, +6,5% fuori l'Unione. Ed è ripartito anche il mercato interno, la media di quest'anno è sopra il +3,5%. Detto questo, dobbiamo però stare sempre all'erta a causa delle fragilità strutturali del Paese, il debito in primis. E purtroppo non mi aspetto buone nuove dalle imminenti elezioni politiche da cui, a prescindere dagli schieramenti, sembra non si potrà prospettare un quadro di stabilità.

Cosa fa oggi la differenza in termini di competitività?
La flessibilità. E non intendo solo la capacità delle piccole e medie aziende di essere rapide ad adattare la propria produzione; ma soprattutto la capacità delle persone - imprenditori, manager e lavoratori di ogni settore - di saper leggere i mercati, essere aggiornati sulle nuove necessità e competenze e avere il coraggio di cambiare, oggi, ciò che si faceva ieri. Sull'importanza di dotarsi di una strategia di internazionalizzazione non mi dilungo, sono concetti che nelle nostre aziende vengono ormai sono scontati.

In misura sempre maggiore però oggi non si parla più solo di competitività delle aziende, ma anche del territorio su cui sono inserite. Qual è la sfida in questo ambito per il Vicentino?
Se un territorio non è attrattivo non può essere competitivo. E deve essere attrattivo non solo da un punto di vista strettamente imprenditoriale, ovvero per i suoi servizi, le infrastrutture e la tassazione; ma anche per tutto ciò che riguarda la qualità della vita delle persone: istruzione, divertimento, cultura, qualità dell'ambiente e dell'aria, mobilità sostenibile... solo così si possono attirare i migliori talenti dall'Italia e dall'estero e mantenere i "nostri" qui.

In questo contesto, qual è il ruolo dell’Associazione?
L'impegno di Confindustria Vicenza su questo fronte non è certo nuovo, dal grandissimo lavoro con le scuole per l'orientamento e l'alternanza scuola lavoro, alla diffusione di piani di welfare aziendale studiati appositamente per il territorio in favore dei lavoratori delle grandi aziende e delle PMI, senza dimenticare la cultura con il premio letterario Neri Pozza e il sostegno ai grandi eventi culturali che attirano turisti anche dall'estero. Per il 2018, poi, abbiamo in rampa di lancio un progetto che ci consentirà di offrire una marcia in più alle nostre aziende.