19/06/2019

Missione italiana a Washington, il Vicepresidente Pedon: "Aperti nuovi canali diretti per espandersi negli USA"

"Al via una community locale per sfruttare al meglio questa potenzialità”.

A seguito del Summit Select USA che lo scorso marzo ha portato l'Ambasciatore statunitense Lewis M. Eisenberg e i rappresentanti di 20 Stati americani a Palazzo Bonin Longare per incontrare gli imprenditori berici; è toccato ora ad una delegazione italiana recarsi Washington per sviluppare le condizioni per cui le imprese del nostro Paese possano crearsi un loro nuovo spazio di manovra nel mercato USA.

“Grazie anche al grande lavoro dell’Ambasciatore d’Italia negli Stati Uniti, il vicentino Armando Varricchio, e dello stesso Eisenberg - spiega il Vicepresidente di Confindustria Vicenza Remo Pedon, sbarcato a Washington in rappresentanza degli imprenditori berici -, abbiamo potuto costruire delle relazioni e creare dei canali nuovi per aiutare le nostre imprese ad approcciare in maniera più strutturata uno dei mercati che più apprezzano e più hanno bisogno dei nostri prodotti”.

Anche nel primo trimestre 2019, infatti, gli USA si sono confermati come il terzo mercato per l’export vicentino per un valore di oltre 354 milioni di euro e una bilancia commerciale positiva per 220 milioni.

“L’evento – continua Pedon – aveva l’obiettivo di promuovere gli USA come destinazione di investimenti imprenditoriali ed erano presenti ben 50 Stati che si contendono letteralmente le aziende italiane presentando incentivi all’investimento e fornendo tutta una serie di servizi gratuiti data la loro forte convinzione, che in Confindustria condividiamo, per cui il bene del territorio dipenda dalla crescita del tessuto produttivo manifatturiero. Da parte nostra, gli USA rappresentano un mercato già grande ma ancora aggredibile, specialmente per chi decide di aprire una struttura nel paese. Non si tratta di delocalizzare, non avrebbe alcun senso, ma di accrescere la possibilità di inserirsi pesantemente nella catena del valore americana, ovvero in un mercato che cresce da 10 anni consecutivi. L’imprenditore statunitense, poi, considera di grande valore la presenza fisica nel Paese di un proprio fornitore, ovviamente, per questo il summit di Washington ha visto la partecipazione anche di vertici politici quali il Segretario del dipartimento del commercio Wilbur Ross e molti Governatori degli Stati, tra cui quello dell’Indiana a cui abbiamo avuto il piacere di presentare il nostro tessuto manifatturiero”.

La missione ha confermato agli operatori di Confindustria Vicenza come l’investimento in USA possa essere alla portata e favorito dagli Stati stessi anche per le PMI: “Il businessman americano è evidente che per prima cosa guarda i numeri – spiega Ovidia Cegalin dell’Area Mercati esteri di Confindustria Vicenza -, ma se si intravede, come accade con molte PMI vicentine, un potenziale di crescita importante, allora anche per loro si aprono delle possibilità, in particolare nelle comunità medio-piccole”.

Ma questa missione non è stata fine a se stessa, come sottolinea Pedon: Stiamo chiudendo alcuni accordi per poter portare a Vicenza, per una visita dedicata e puntuale, i rappresentanti dei 3-4 Stati più importanti per il manifatturiero, in modo da aprire un confronto con i nostri imprenditori associati e, addirittura, portare le delegazioni USA direttamente in azienda. Questo vorrebbe essere un punto d’arrivo, in primis però è necessario costruire una cultura commerciale specifica per affrontare questo competitivissimo mercato che è, sì, globale ma al tempo stesso anche molto peculiare. Senza contare gli aspetti tecnici legati ai dazi o alla documentazione tecnica. Per questo, sfruttando proprio i canali coltivati a Washington, costituiremo una community di imprenditori con lo sguardo verso l’Atlantico per proporre degli strumenti per affrontare il mercato, ma anche per costruire un network forte con i partner americani”.