28/06/2019

Scortrans, Scortegagna: "Con Brexit no deal rischio paralisi"

Olanda, Irlanda, Belgio si stanno attrezzando per diventare nuovi hub.

“Se dall’oggi al domani, con una Brexit No Deal, si iniziassero a fare i dovuti controlli doganali, come già succede in altri paesi extra UE, anche solamente sul minimo percentuale controllabile del 3% delle spedizioni in importazione dall’Inghilterra, considerando l’elevato numero quotidiano di merci entranti sui vari terminali italiani, si rischierebbe immediatamente un enorme intasamento fino al blocco totale del sistema dei flussi delle merci. Basti solo pensare che giornalmente entrano nel nostro paese tra le 10.000 e le 15.000 spedizioni aeree”.
Lo afferma, senza mezzi termini, Manuel Scortegagna, Presidente di Scortrans di Altavilla Vicentina, azienda leader nelle spedizioni internazionali e nella logistica che dal 1989 spedisce i prodotti del manifatturiero vicentino, e non solo, in tutto il mondo.

“Il nostro – spiega – è un punto di vista privilegiato in quanto durante questi 30 anni di attività abbiamo toccato con mano le varie evoluzioni dell’esportazione delle imprese venete fino a vivere l’ultimo nuovo record dell’export vicentino negli anni 2017 e 2018, che ha portato Scortrans ad incrementare il suo fatturato del 25% negli ultimi due anni. In questo momento sembra che l’ansia del mondo legata alla problematica della Brexit sia sostanzialmente accantonata, ma bisogna fare ben attenzione in quanto la questione è stata solamente rinviata e a breve, il prossimo settembre, se ne ritornerà a parlare nuovamente dal momento che la prossima scadenza di attuazione sarà l’1 ottobre 2019 e torneremo quindi molto presto a vivere flussi di merci molto particolari e instabili da e per l’Inghilterra come lo scorso marzo, fino a quando non sarà presa una decisione definitiva sul nuovo corso del Governo del Regno Unito con a capo, oggi, una premier dimissionaria”.

La situazione di incertezza che si era creata nelle settimane precedenti a quella che doveva essere l’originaria data della Brexit, il 29 marzo aveva causato la crescita delle scorte di merci nei magazzini inglesi creando un enorme flusso in export portando ad avere un’entrata di circa 7.000 camion al giorno in Inghilterra dai vari paesi europei. La Brexit potrebbe anche portare qualche conseguenza negativa pure sul fronte dei dazi che, ad esempio, nel beverage e nel food sarebbero compresi tra il 25% e il 35% del valore delle merci.

Le strutture doganali inglesi non erano assolutamente pronte ad accogliere tale mole di lavoro e onestamente non lo sono nemmeno oggi dal momento che sarebbero in grado di gestire solamente 800 mezzi circa dei 7.000”, dice con cognizione di causa Scortegagna dal momento che Scortrans è anche operatore doganale certificato.

“Non a caso l’Olanda come pure l’Irlanda e il Belgio si stanno organizzando per divenire nuovi poli logistici di filtro ed appoggio per aiutare a fornire un’entrata semplificata e veloce delle merci in Inghilterra in alternativa al classico e storico passaggio di Calais. Stiamo logicamente monitorando queste evoluzioni dal momento che la nostra azienda ha cominciato la sua attività specializzandosi nell’interscambio merci internazionali con i Paesi del Nord Europa e la Scandinavia, per tanto stiamo organizzando le migliori vie possibili per facilitare i futuri scambi di merce con la stessa Inghilterra. In ogni caso, la riconosciuta capacità delle piccole e medie aziende venete di adattarsi con flessibilità e velocità alle nuove dinamiche dei mercati mondiali, permetterà di mantenersi vive e attive anche nelle future relazioni con il paese britannico e Scortrans è già pronta per tale sfida”.