04/09/2019

Interesse e dialogo aperto per l'ipotesi di realizzazione di un nuovo casello Schio-Marano sulla A31 Valdastico Nord

L'incontro è nato in seguito alla diffusione delle studio "MuoViVicenza".

Accolta dal generale consenso dei numerosi portatori di interessi presenti, è stata presentata il 3 settembre, nella sede del Raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria Vicenza a Schio, l'idea per un progetto di realizzazione di un nuovo casello autostradale sull'Autostrada A31 Nord, in un'area tra Marano Zanè e Schio.



Si tratta di una riflessione scaturita dalla diffusione dello studio: "MuoViVicenza - Connettere le imprese, avvicinare le persone" che Confindustria Vicenza ha realizzato sul fabbisogno viario della Provincia, che ha evidenziato una trentina di punti di interesse, tra cui questo.

"Siamo partiti dalle esigenze delle aziende, sia da un punto di vista della movimentazione delle merci ma anche e soprattutto per i collaboratori, per il miglioramento dell'equilibrio vita-lavoro; per arrivare comunque ad una soluzione che avrebbe un impatto positivo anche sulla qualità della vita dei cittadini e dell'ambientale, ovviamente, sull'asse attualmente congestionato della tratta Schio-Thiene e viceversa" ha dichiarato Pietro Sottoriva, presidente del Raggruppamento Alto Vicentino di Confindustria Vicenza.

"La soluzione è innovativa e il casello Thiene-Schio ha ormai 50 anni, non c'è nulla di strano che dopo mezzo secolo le esigenze siano mutate. Oggi un casello a Schio e uno a Thiene sono una buona soluzione, oggi il costo è anche meno problematico. Portare casello a Schio significa favorire il passaggio ad un'arteria più fluida", ha sottolineato Gaetano Marangoni, Vicepresidente Confindustria Vicenza con delega alle Strategie del territorio.

Il sindaco di Schio Valter Orsi si è mostrato soddisfatto della partecipazione che l'invito ha raccolto, precisando che "nessuno ha intenzione di fare i conti senza l'oste" (nella fattispecie, la società Autostrade BresciaPadova) peraltro informalmente rappresentato da Costantino Toniolo, membro del Cda della società stessa che ha speso la propria disponibilità per inserire quanto prima l'opera nel prossimo piano finanziario.

I problemi di viabilità sono noti: un volume significativo di traffico congestiona costantemente l'area thienese in prossimità del casello autostradale.
L'ing. Gianmaria De Stavola, (già progettista sia della bretella che collega le zone industriali di Thiene e Schio - via dell’Autostrada - sia della futura bretella che a Thiene dovrebbe collegare la Pedemontana col casello autostradale) autore dello studio, ha illustrato l'ipotesi presa in esame, che con una nuova immissione lungo la A31, vicina alle cave Vaccari di Marano, darebbe respiro all'imbuto che si produce al casello di Thiene, oltre a offrire un efficiente collegamento autostradale a servizio di abitanti e aziende nell'area Schio -Valdagno.

Il costo dell'intervento, a carico per la maggior parte della società autostrade, e di comuni e provincia per le infrastrutture minori, si aggira sui 20 milioni di euro.

La richiesta di considerare con attenzione e cura nella sua complessità, ogni progetto futuribile, rispetto alle diverse esigenze degli attori dell'area, è stata espressa dalle voci dei rappresentanti di Coldiretti. Questi si sono infatti detti preoccupati che nuove opere viarie possano compromettere risorse naturali (suolo, acqua) di zone già fortemente cementificate, in cui le attività agricole svolgono le proprie attività, per la cui promozione sono in atto importanti investimenti.

Il sindaco Orsi, supportato dai dati espressi dai tecnici e manifestando la volontà di contemperare gli interessi di tutti, ha garantito la disponibilità per un dialogo e un confronto costanti sul tema in questione e ogni aspetto collegato.

Si tratterebbe infatti dell'innesto di uno svincolo che va soprattutto a servizio della viabilità locale, più che di un vero e proprio casello visto nella prospettiva di un eventuale prolungamento a nord della A31 e quindi di un impatto ambientale contenuto.

Sono inoltre sul piatto, contestualmente a queste riflessioni, una serie di iniziative "compensative" in ottica ottimizzazione dei siti produttivi e di rigenerazione e recupero di aree verdi. Un esempio per tutti, la cosiddetta "variante verde" ovvero la possibilità di conversione di aree edificabili, a verde, che nel comune di Schio ha consentito in pochi anni il recupero di 2 ettari di terreni.