26/03/2014

Alternanza Scuola Lavoro: il miglior collegamento tra scuola e impresa

Cristian Zoppini, Confindustria Vicenza: "L’alternanza permette ai ragazzi di entrare nelle imprese ed è decisivo per loro e per il tessuto economico che lo facciano il prima possibile".

Alternanza Scuola Lavoro, il miglior strumento per mettere in relazione le nozioni apprese sui banchi di scuola e l’operatività aziendale, creando una vera consapevolezza di quello che si vuole e si può fare “da grandi”.
È questo il punto su cui concordano tutte le parti in causa, mondo della scuola, imprese e studenti, e su cui si è discusso in un partecipato incontro intitolato “Alternanza Scuola Lavoro, quale ruolo per imprese e scuole”, organizzato da Confindustria Vicenza a palazzo Bonin Longare.

“L’alternanza permette ai ragazzi di entrare nelle imprese ed è decisivo per loro e per il tessuto economico che lo facciano il prima possibile - spiega Cristian Zoppini, coordinatore della Commissione Scuola di Confindustria Vicenza -. Entrare in azienda in 4^ o 5^ superiore con un percorso strutturato come questo, permette loro di avere una visione chiara di tutto quello che è azienda e capire cosa possa fare per loro in termini di aspettative e capacità”.

Una commistione, quella tra istruzione ed esperienza sul campo, sentita sempre più come una necessità ineludibile: “Siamo tutti convinti che la scuola da sola non ce la fa a formare le nuove generazioni perché il mondo è cambiato – ha detto Ermenegilda Nicolini, docente del liceo “Brocchi” di Bassano -. La scuola deve condividere questa responsabilità con il resto della società e l’alternanza è uno strumento dà concretezza al fatto si impara facendo, non c’è una conoscenza teorica prima e una pratica dopo, le due azioni sono sempre contemporanee”.

L’Alternanza, infatti, si differenzia in modo decisivo dal tradizionale stage, essendo un percorso curriculare, strutturato secondo parametri specifici e legato a doppio filo con ciò che è studiato a scuola. “Una persona può imparare anche fuori dalle aule scolastiche – spiega Annamaria Pretto dell’Ufficio Scolastico Territoriale –. Dall’altra parte l’alternanza deve essere uno stimolo per le scuole e i suoi dipartimenti per, eventualmente, rivedere i propri programmi didattici. In questo senso l’Alternanza Scuola Lavoro diventa catalizzatore dell’innovazione scolastica”.

Durante l’evento è stato inoltre presentata una guida operativa, realizzata da Confindustria Vicenza con il contributo delle imprese e dei docenti degli istituti di ogni tipologia (tecnici, professionali e licei), per aiutare i soggetti interessati a costruire un percorso strutturato ed efficacie. La guida prevede che la prima settimana sia dedicata a conoscere tutte le funzioni aziendali per capire a quale punto della filiera produttiva ci si colloca e che in seguito si entri nel dettaglio del percorso definendo i compiti tecnici da assegnare allo studente e le competenze trasversali da apprendere in termini di flessibilità, creatività e spirito d’iniziativa.

A Vicenza il Ministero dell’Istruzione ha finanziato progetti di Alternanza Scuola Lavoro per 157.000 euro, tra cui quelli del ITT “De Pretto” di Schio la cui dirigente scolastica, Giovanna Deon, ha testimoniato l’importanza del rapporto tra scuola e territorio: “Nel nostro caso abbiamo creato in legame con 14 importanti aziende della zona, prevalentemente in ambito meccanico ed elettrico, in cui i ragazzi avranno la possibilità di svolgere 100 ore di attività pratica oltre alle 44 di formazione specifica fatta a scuola”.

Positivo anche il punto di vista delle imprese, rappresentate all’incontro da Cristina Dal Sasso, responsabile Risorse umane della Andritz Hydro di Schio: “Questo collegamento offre ai ragazzi l’opportunità di orientarsi e traslare le conoscenze in competenze, l’arricchimento è quindi sia tecnico che comportamentale. Inoltre i ragazzi che hanno fatto Alternanza avranno in futuro un plus rispetto agli altri, una sorta di corsia preferenziale quando saranno valutati durante i colloqui alla ricerca di un lavoro”.

“Credo sia anche un dovere sociale da parte degli imprenditori ospitare gli studenti nell’ambito di questi percorsi – conclude Cristian Zoppini - a beneficio non solo dei ragazzi ma anche della collettività. Spero che tutte le imprese, a seconda delle possibilità ovviamente, possano mettersi a disposizione in questo senso”.