02/04/2014

NDA e accordi di non concorrenza per tutelare la proprietà intellettuale

Organizzato dalla Fondazione Primo Miglio 1609, si è svolto a Vicenza un incontro su come difendere le idee d'impresa.

La protezione delle idee d’impresa e la tutela del know-how sono due aspetti dell’imprenditoria che risultano avere sempre maggior importanza in un contesto internazionale in cui la qualità e l’innovazione è spesso il primo asset di un’azienda. Per questo il primo aprile, presso la sede di Confindustria Vicenza a Palazzo Bonin Longare, si è tenuto un incontro sugli Accordi di riservatezza, noti anche come NDA (Non Disclosure Agreement), organizzato dalla Fondazione Primo Miglio 1609.

“L’argomento è sentitissimo – conferma Matteo Cielo, presidente della Fondazione - Proprio dagli imprenditori, sia giovani che ‘senior’, ci è pervenuta la richiesta di approfondire la conoscenza degli accordi di riservatezza per tutelare le proprie idee, anche quelle già brevettate, sia a livello nazionale ma soprattutto con i potenziali partner esteri”.

La Fondazione, infatti, gestisce Primo Miglio 1609, incubatore di startup manifatturiere che avrà sede operativa presso i locali delle ex scuole di Contrà Burci messi a disposizione dal Comune di Vicenza e che vede tra i soci fondatori Confindustria Vicenza, Confartigianato Vicenza, Fondazione Studi Universitari, Banca Popolare di Vicenza, Cassa di Risparmio del Veneto, Unicredit, Veneto Banca, Studio Adacta.

“Questo incontro – continua il presidente di Primo Miglio 1609 - è servito per capire come l’incubatore, che sta definendo il bando da proporre ai nuovi startupper, possa tutelare le idee dei nuovi giovani imprenditori che chiaramente hanno bisogno di raccontare il loro progetto d’impresa per poter passare dall’idea alla realizzazione di quell’idea”.

Ma gli NDA sono tema caldo non solo per gli startupper che si affacciano al mondo dell’impresa, ma anche per aziende già mature, PMI o multinazionali, che vogliono implementare il loro attuale business con nuove idee e innovazioni.
“Gli accordi di riservatezza sono importantissimi sia per le aziende mature sia quando giovani con idee particolarmente brillanti cercano partner per il co-sviluppo o per il finanziamento. Fondamentale quando si parla, per esempio, di software o algoritmi che sono difficilmente brevettabili con efficacia”, ha illustrato alla platea vicentina Michele Mario Nascimbene, avvocato dello studio Nascimbene & Partners di Milano e docente dell’Università Statale del capoluogo lombardo, che è intervenuto sui modi e sui tempi di definizione di un accordo di riservatezza in modo da poter proteggere nella maniera più efficace le proprie idee e il proprio know-how prima che sia troppo tardi.

“Oltre a quella sulla proprietà intellettuale – ha spiegato Nascimbene -, è sempre più importante ampliare la portata della tutela con accordi di non concorrenza in cui si preveda che in uno specifico ambito chi riceve le informazioni non possa far concorrenza a chi ha proposto un’idea d’impresa o un’innovazione. Accordi che, viste le lungaggini della giustizia e della burocrazia, trovano maggior efficacia quando si inserisce una clausola che prevede una penale in caso di rottura degli accordi”.

“È evidente che su questo aspetto si debba accrescere la cultura a livello aziendale – ha concluso Matteo Cielo - e fare formazione alle startup che inizieranno il loro percorso nel Primo Miglio 1609”.