17/04/2013

Giancarlo Ferretto e Fondazione San Bortolo: insieme per la salute

Intervista al presidente della fondazione che promuove raccolte di fondi da destinare in favore dell’Ulss 6.

Prendersi cura di chi si prende cura. Di questo si occupa la Fondazione San Bortolo Onlus che promuove raccolte di fondi da destinare in favore dell’Ulss 6 per ristrutturare reparti, acquistare apparecchiature e strumentazioni varie, mettere a disposizione borse di studio. Lo fa con dedizione e gratuità e con un certo orgoglio il Presidente della Fondazione, sottolinea che i costi di gestione sino ad oggi non hanno minimamente pesato sul Bilancio dell’Associazione. Le nostre iniziative di raccolta fondi: - spiega il presidente comm. Giancarlo Ferretto – prevedono quasi sempre che sia chiaro a quale progetto sono finalizzate e, a obiettivo raggiunto, ogni spesa viene rendicontata. All’ospedale San Bortolo, dove si concentrano buona parte dei nostri progetti, ci sono dei manifesti nei quali viene descritto cosa abbiamo fatto, cosa stiamo facendo e cosa vogliamo fare” quindi operiamo con la massima trasparenza dando conto ai nostri benefattori di quanto abbiamo fatto e quanto stiamo realizzando.

Nei pochi anni della sua attività la Fondazione ha investito circa 1 milione e mezzo per migliorare le strutture dell’ospedale vicentino e dell’Ulss 6 acquistando, tra gli altri, un’ambulanza pediatrica (assieme a Doctor Clown), un auto-medica per il Suem 118, una consolle per il monitoraggio dei parametri dei letti per la neurochirugia, 36 letti ad alto contenuto tecnologico per l’unità spinale e due stanze per l’hospice, intervenendo in modo altamente significativo per consentire l’acquisto dello IORT (apparecchiatura per la radioterapia intra-operatoria) e nella ristrutturazione dei Reparti Oculistico e di Riabilitazione.
Rimangono ancora molte le cose da fare, crescono le necessità, la sanità pubblica deve fronteggiare nuove esigenze: i problemi dell’ammodernamento tecnologico, la necessità di un’assistenza sanitaria diffusa nel territorio, in un momento in cui le risorse economiche a disposizione vengono drasticamente ridotte; la Fondazione San Bortolo viene quindi chiamata a svolgere un ruolo importante che potrà realizzare in relazione a quanto la comunità vicentina potrà e vorrà fare per sostenere la sua attività, consentendo di mantenere e sviluppare il livello qualitativo del proprio Ospedale.

Giancarlo Ferretto, da presidente e da vicentino, si occupa in prima persona delle sorti della Fondazione.
- Presidente, con quale spirito è nata la Fondazione?
“La Fondazione ha l’obiettivo di sostenere l’attività del sistema socio-sanitario che fa riferimento all’Ulss 6, quindi non solo l’ospedale San Bortolo ma tutto il patrimonio dei servizi che si riferisce alla stessa. La nostra volontà è quella di porci in modo trasversale, non operiamo, perciò, a favore di uno specifico reparto, ma cerchiamo di rispondere alle esigenze dell’intero sistema mano a mano che si vengono a presentare delle necessità e sempre in relazione ai mezzi che riusciamo a raccogliere”.

- Come definite, allora, gli ambiti su cui concentrare la vostra opera?
“Il principio che ha ispirato la nostra azione fin dall’inizio è quello di evitare piccoli finanziamenti “a pioggia”, abbiamo ritenuto invece di darci dei programmi ben chiari, definiti in collaborazione con la direzione generale e la direzione sanitaria, sentendo molto spesso i vari primari. Una volta individuati gli obbiettivi, che possono anche apparire ambiziosi, concentriamo i nostri sforzi prima nella raccolta di fondi e poi nel perseguimento degli stessi. Sviluppando questa azione riusciamo a volte a far convergere sull’obbiettivo individuato anche gli interventi di altre meritevoli istituzioni, mi riferisco, ad esempio, alla Fondazione Cassa di Risparmio che con noi ha collaborato in modo determinante per l’acquisto dello IORT, mi riferisco alla Banca Popolare Vicentina che ha dotato il Reparto di Oculistica, che noi avevamo completamente ristrutturato, di una importante e costosa apparecchiatura.

- In questo periodo quali progetti avete in corso?
“Di recente abbiamo dotato il reparto di rianimazione di un software per la gestione delle cartelle cliniche dei pazienti e per il collegamento in rete di tutti i laboratori o i Reparti coinvolti nella gestione dei pazienti stessi. Ora ci stiamo impegnando in un progetto molto ambizioso: ristrutturare totalmente il Reparto di Ematologia dove abbiamo anche in programma di realizzare il day hospital in modo adeguato e rispettoso dei vincoli igienico sanitari. È un progetto importante anche nelle cifre, si parla di 400.000 euro di cui 200.000 sono già stati raccolti da A.Vi.L.L. (Associazione Vicentina per le Leucemie e i Linfomi) mentre per la restante parte si sta impegnando la Fondazione San Bortolo”.

- Quali saranno, invece, le prossime iniziative che intendete organizzare per la raccolta di fondi ?
“Per raccoglier fondi a nostro avviso è necessario farci conoscere, render conto di quanto abbiamo fatto, far capire ai nostri interlocutori le tante necessità della sanità vicentina, rendere tutti consapevoli che abbiamo bisogno di una buona sanità. Quindi il nome della Fondazione San Bortolo deve “circolare” il più possibile, ecco allora che con piacere abbiamo visto affiancare il nostro nome a quello della Stravicenza, manifestazione podistica che si è svolta recentemente nella nostra città a cui hanno partecipato quasi 10.000 appassionati. A breve lanceremo una gara ciclistica amatoriale di 20 km che si chiamerà “Aspettando il Giro assieme alla Fondazione San Bortolo” e che si svolgerà il 19 maggio prima quindi dell’arrivo di tappa del Giro d’Italia a Vicenza. Un benefattore ci ha donato 3.000 magliette e con le quote di iscrizione riusciremo a raccogliere fondi per i nostri progetti.
L’Amministrazione Comunale di Vicenza ha messo a nostra disposizione il Teatro Comunale per il prossimo mese di Ottobre. Potremo così organizzare una manifestazione finalizzata alla raccolta di fondi”.

- Oltre alle iniziative, come avviene la raccolta fondi?
“Grazie all’azione di sensibilizzazione che sviluppiamo, vi sono molti benefattori che versano presso il nostro conto corrente in essere presso la Banca Popolare di Vicenza, somme varie. Al riguardo non posso fare a meno di citare la famiglia Amenduni Gresele e la famiglia Beltrame, che hanno dato un rilevante sostegno alla nostra attività.
Va posto in rilievo che essendo la Fondazione riconosciuta come Onlus, ogni donazione ad essa destinata può godere dei benefici fiscali previsti per il sostegno di attività non lucrative.
Anche la “buona usanza” rappresenta una fonte di sostegno che apprezziamo molto, anche perché fa indubbiamente piacere rilevare che le famiglie dei defunti ricordano la Fondazione testimoniando in tal modo un apprezzamento nei confronti di quanti hanno assistito i loro cari nella fase conclusiva della loro vita.
I lasciti testamentari possono rappresentare un’altra importante voce di entrata e abbiamo testimonianze di alcuni benefattori, ai quali auguriamo lunga vita, che hanno previsto nel loro testamento di lasciare parte dei loro beni in favore della Fondazione.
Vi è inoltre una modalità estremamente importante per aiutare la Fondazione San Bortolo e che amo definire “a costo zero”, si tratta della destinazione del 5 per mille che può essere riservata a organizzazioni non lucrative in occasione della denuncia dei redditi. Un importo così contenuto (5 per mille) può sembrare irrilevante invece può rappresentare una importantissima fonte di entrate, basti pensare che che una onlus veneta lo scorso anno è riuscita a raccogliere più di 2 milioni e mezzo di euro in questo modo. Se una parte dei vicentini al momento di destinare il proprio 5 per mille volesse ricordarsi delle strutture che si occupano della salute propria e altrui, potremmo fare grandi cose per la dotazione del nostro ospedale e della nostra Ulss. Tra l’altro è un’operazione che non comporta alcun costo se non quello di inserire il codice fiscale della Fondazione (95099690240) nella sezione ‘sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale’ della propria denuncia dei redditi”.