24/03/2020

I modelli di comunicazione e autorizzazione da inviare al Prefetto per la prosecuzione delle attività

La nuova misura introdotta dal DPCM 22 marzo per le aziende non incluse tra quelle "essenziali".

A seguito del DPCM del 22 marzo 2020, per la prosecuzione di alcune attività è necessario l'invio di una comunicazione al Prefetto.



Confindustria Vicenza ha reso disponibili sul proprio portale i modelli della Prefettura di Vicenza.

Proprio la Prefettura ha provveduto inoltre ad aggiornare il 26 marzo il modello di comunicazione ai sensi delle lettere d) e g) del DPCM 22 marzo 2020.

Si tratta del modello che le aziende la cui attività non rientra tra quelle individuate dai codici ATECO dell’allegato 1 al DPCM 22 marzo 2020, così come modificato dal DM del MISE del 25 marzo 2020, debbono inviare al Prefetto per comunicare la prosecuzione dell’attività, in quanto funzionale ad assicurare:
    • la continuità della filiera delle attività rientranti nell’allegato 1 (lett. d);
    • la continuità dei servizi di pubblica utilità o dei servizi essenziali di cui alla legge 146/1990 [lett. d) ed e)]
    • l’integrità dei propri impianti a ciclo continuo, la cui interruzione potrebbe determinare un grave pregiudizio agli stessi impianto, oppure un pericolo di incidenti (lett. g)


A seguito delle istruttorie condotte sulle comunicazioni fin qui ricevute, la Prefettura ha rilevato che molte delle comunicazioni effettuate ai sensi della lett. d) non contengono, come richiesto dalla norma, l’indicazione specifica delle imprese e delle amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi forniti dall’azienda che effettua la comunicazione.

Per questo motivo il nuovo modello di comunicazione ai sensi della lett. d) prevede che, con riferimento a ciascuna delle imprese (o amministrazioni) beneficiarie dei prodotti e/o servizi forniti dall’azienda che effettua la comunicazione, siano indicati, oltre alla relativa identità (denominazione/ragione sociale), anche il Codice fiscale/partita IVA.

Naturalmente, nulla vieta che siano fornite ulteriori informazioni, quali ad es. il codice ATECO delle imprese suddette.

Si evidenzia infine che il modello di richiesta di autorizzazione di cui alla lett. h) è rimasto inalterato.

Sono quindi disponibili: