14/07/2020

Idrogeno, Polidoro: “La nostra ricerca in prima linea nello sviluppo di sistemi applicativi”

Domenico Peserico, R&D Director: "In Polidoro la ricerca su modelli di decarbonizzazione e impiego di idrogeno come alternativa ai combustibili fossili è iniziata nel 2014".

La Commissione Europea ha reso note le linee strategiche comunitarie per le politiche sull'integrazione dei sistemi energetici, in particolare per l'idrogeno che entro il 2050 dovrebbe, secondo le previsioni UE, portare alla “climate-neutrality”. 



L'appuntamento era molto atteso da tutti gli addetti ai lavori, tanto da definire l'8 Luglio il “D-Day” europeo dell’idrogeno

Un cambio di passo decisivo per le istituzioni comunitarie che si interseca in maniera naturale anche con gli altri strumenti messi in campo, quali i pacchetti per la ripresa economica conosciuti come “Next Generation EU” e l’“European Green Deal”. 

In questo contesto caratterizzato non solo da massicci finanziamenti, nonostante le conseguenze della pandemia del Coronavirus siano ancora in via di definizione, e un interesse crescente su web e social per la questione ambientale, l’esperienza dell’R&D di Polidoro, leader mondiale nella produzione di bruciatori a gas, ha già una sua base piuttosto solida. 

Qui in Polidoro abbiamo cominciato a studiare modelli di decarbonizzazione e impiego di H2 come alternativa ai combustibili fossili fin dal 2014 - dichiara Domenico Peserico, Polidoro R&D Director (nella foto) - con il management che ha sostenuto investimenti di rilievo in questa direzione. Abbiamo costruito dei percorsi di analisi, studio e applicazioni con diverse università europee, istituzioni ed enti, partner e clienti. L’impegno di Polidoro, peraltro, non è stato solamente rivolto a beni strumentali ma anche e soprattutto a quello che io chiamo il “software” di questo sviluppo, cioè il capitale umano. Abbiamo creato, infatti, un pool di ingegneri di diverse discipline che ci permette di essere in prima linea su scala mondiale sul fronte della ricerca sull’H2”.  



Le azioni intraprese finora da parte degli stakeholder del settore si traducono in studi e prototipi per la produzione “green”, da fonti rinnovabili, dell’H2 attraverso il processo di elettrolisi dell’acqua. La quota di produzione “pulita” di idrogeno per la combustione dovrebbe raggiungere una quota del 13-14% entro il 2050.  

Ma il comparto, come detto, è in fermento: ci sono da creare nuovi sistemi di distribuzione e stoccaggio necessari per una diffusione capillare. Da sottolineare come l'Europa sia di fatto il “driver” globale di queste innovative politiche anche grazie all’istituzione dell’European Clean Hydrogen Alliance, un vero motore pubblico-privato cui partecipano player quali aziende, istituzioni, Banca Europea degli investimenti e società civile.  

In questo quadro così decisivo per il futuro dell'ambiente, Polidoro recita un ruolo da protagonista per quanto riguarda l'evoluzione sistemi applicativi della combustione dell’idrogeno (in miscela con il metano o in purezza) nei sistemi di riscaldamento industriali, commerciali e residenziali. Ma in attesa del compimento di studi e sviluppi industriali, in questi anni Polidoro ha consolidato la propria leadership globale attraverso i prodotti Low NOx, cioè a basse emissioni di ossido di azoto e anidride carbonica.  

Tutta questa attenzione per l’idrogeno - sottolinea Peserico - a causa anche della pandemia alla quale viene associato l'inquinamento quale fonte di diffusione, è un segnale importante che raccogliamo e facciamo nostro. Non tutti i mercati però sono pronti per queste nuove tecnologie nonostante molte di queste aree del mondo soffrano carichi di emissioni piuttosto pesanti. Per questo continuiamo lo sviluppo e la produzione dei nostri prodotti Low NOx con progetti condivisi con i produttori per migliorarne ulteriormente l'efficienza attraverso nuovi progetti o restyling di bruciatori, in un moto innovativo continuo. D’altronde, Polidoro ha sempre avuto, fin dalla sua nascita oltre 75 anni fa, il gene dell’Innovazione nel suo DNA”.