22/07/2020

Commercio estero, Pedon: "Niente tornerà come prima"

Il blocco delle trasferte, la questione fiere, l'impegno per lo sviluppo del commercio elettronico: "Vogliamo ripartire subito e riaffermare il primato export di Vicenza".

Quali cambiamenti ci aspettano sui mercati di tutto il mondo? Come affrontarli? Come confermare Vicenza quale capitale italiana dell’export? Sono i temi su cui Confindustria Vicenza sta individuando nuove soluzioni grazie al confronto continuo con le proprie aziende associate e la condivisione di best practice.



I problemi sono tanti e variano da settore a settore – spiega Remo Pedon, Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega ai Mercati Esteri -, ma senza dubbio la prima difficoltà incontrata dagli esportatori vicentini è quella legata alle trasferte e alle tante difficoltà che la pandemia ha imposto al contatto con i propri clienti. Abbiamo un fiorente comparto meccatronico che si è visto bloccare cantieri e proibire viaggi essenziali per il montaggio, l’avvio o la manutenzione di macchine ed impianti”.

Ma anche il blocco delle trasferte commerciali ha provocato danni ingenti. La forza della manifattura vicentina che esporta, infatti, sta nella capacità di personalizzare il prodotto, interpretando al meglio le esigenze del cliente e questo non sempre si può fare attraverso le video conferenze.

Durante il lockdown – continua Pedon - ci siamo necessariamente impegnati nel fornire ai nostri associati tutti gli strumenti già a disposizione: dalla consulenza sulle trasferte e sulle prescrizioni sanitarie, fino a presentare, in un ciclo di webinar promossi da FarExport, tutto quanto consente di lavorare con l’estero da remoto, dalle piattaforme per le fiere virtuali, all’uso dei social per fare marketing, agli strumenti di analisi dei mercati e di ricerca dei clienti che il web e le banche dati di Farexport possono assicurare”.

Un particolare impegno è, poi, dedicato al tema del commercio elettronico. “È del tutto evidente – afferma il Vicepresidente - il ruolo che il lockdown ha avuto nell’accrescere l’attitudine del mercato a fare uso dell’e-commerce. Si è rafforzato un trend che crediamo influenzerà sempre non solo i beni di consumo, ma anche tutto il mondo del B2B. La sfida è capire la direzione che questi fenomeni seguiranno anche ad epidemia finita, perché, ne siamo profondamenti convinti, niente tornerà come prima”.

Confindustria Vicenza ha quindi avviato una riflessione su alcune delle criticità emerse con l’emergenza e le conseguenti difficoltà di spostamento e di approccio a mercati esteri nuovi o tradizionali.

L’obiettivo – rivela Pedon - è quello di fornire una bussola ai nostri associati; il disorientamento è il disagio che tanti di loro lamentano. Partiremo dal problema Fiere, lo strumento storicamente più utilizzato dai nostri esportatori per trovare mercati e clienti, uno strumento che ora non si può utilizzare o non conviene utilizzare, visto che il rischio che molti dei visitatori tradizionali le disertino. Poi analizzeremo anche altre questioni, probabilmente anche quali nuovi modelli di organizzazione adottare sui mercati esteri principali, ad evitare che si ripetano il blocco delle trasferte e il blackout dei contatti con i clienti. Insomma, vogliamo ripartire subito e riaffermare il primato export di Vicenza e delle sue imprese”.