23/09/2020

Italian Smart Office: la storia di Estel in un libro con la prefazione di Federico Faggin

Il testo ripercorre la storia dell'azienda veneta fino al 1937, quando Alfredo Stella diede il via a Estel.

Nella nuova società che si sta delineando, dove l’idea di casa e quella di ufficio spesso confluiscono in un unico ambiente, diventa sempre più importante progettare lo spazio intorno a noi in modo funzionale.



In questo contesto Estel si distingue per l’innovazione, la cura dei dettagli, la praticità delle soluzioni e il tocco di Italian Design unico nel suo genere.

"Lo smart working tenderà ad aumentare e quindi anche le case devono essere dei luoghi dove poter lavorare bene anche se non sono state pensate per questo. In alcuni luoghi va fatto ‘entrare l’ufficio in casa’ mentre la concezione precedente era l’inverso: ‘la casa che entrava nell’ufficio’. Ci sarà quindi bisogno di avere una postazione non più d’emergenza. Bisognerà studiare come portare in casa l’ergonomia da ufficio, in primis della seduta, ma anche il posto-lavoro per pc, stampante e poco altro" ha affermato in un'intervista Massimo Stella, AD di Estel.

Non passa infatti inosservata l'attenzione dell'azienda alle esigenze particolari di questo periodo, ne è testimonianza nello specifico il nuovo sistema Caring System, una soluzione per la sicurezza sui luoghi di lavoro.

Ora la storia di Estel e dei suoi fondatori, con una ricca raccolta di immagini, arriva in libreria con il volume “Italian Smart Office, La storia di Estel” (Rizzoli).

Il libro, la cui redazione è stata curata dall’architetto Mario Piazza con la giornalista Maria Giulia Zunino, ripercorre a ritroso la storia dell’azienda veneta: dai “giorni nostri”, con un’ampia finestra su progetti e ambizioni future, fino al 1937, anno in cui Alfredo Stella diede il via a questo cammino quasi centenario.

Il testo si articola in 5 capitoli, intervallati dai visionari diorami dell’artista Pierluigi Longo, mentre l’introduzione è affidata alle sapienti parole di Federico Faggin, l’inventore del microchip: "Quando Alberto Stella mi chiese di scrivere la prefazione di questo libro, gli domandai come mai avesse pensato di rivolgersi a me che non ho niente a che fare con i mobili d’ufficio. Mi spiegò che aveva letto la mia autobiografia e che aveva intuito che avrei capito e apprezzato la sua intenzione profonda di anticipare e definire il futuro degli arredi d’ufficio nell’era digitale, un futuro dove la distinzione tra ufficio e casa non è più così netta come lo era nell’era industriale. Riconoscendo solo vagamente la connessione tra il messaggio del mio libro e il messaggio che Stella voleva esprimere nel suo, gli dissi che avrei riflettuto qualche giorno prima di decidere. Pensandoci un po’, il punto d’incontro è l’amore per l’innovazione, il cui scopo essenziale è di anticipare e definire il futuro in qualsiasi campo. Questo è anche lo scopo principale della vera arte".