24/11/2020

Taka, tamponi settimanali in azienda per controllare il contagio

Con NIUKO è stato attivato il servizio di assistenza in azienda sulla gestione del contagio da coronavirus.

Molte aziende, silenziosamente, in questi giorni stanno svolgendo un ruolo sociale prezioso, supportando la Sanità pubblica nel contrasto alla diffusione del contagio.

E se ci sono aziende che intervengono tempestivamente in caso di positività, alcune realtà hanno deciso di fare un passo ulteriore: è il caso di Taka srl, industria chimica vicentina specializzata nella produzione di adesivi termofusibili poliuretanici reattivi per il rivestimento di profili, flat lamination e bordature per il settore del legno e dei serramenti, che conta 50 dipendenti e tre sedi fra Pianezze e Colceresa.

Da fine ottobre l’impresa, anche con il supporto di Niuko, ha attivato uno screening settimanale in azienda attraverso tamponi rapidi, rivolto a tutti i dipendenti e ai fornitori abituali. Una proposta a partecipazione volontaria cui hanno aderito tutti i lavoratori, che si sono sentiti tutelati dalla scelta aziendale. "Fin dall’inizio dell’emergenza – spiega Massimo Santagiuliana, responsabile stabilimenti Takal'azienda di è dotata di thermo scanner, sanificazioni settimanali con disinfettanti virucidi e test sierologici effettuati ogni mese e mezzo. Poi, con la ripresa della curva del contagio, abbiamo deciso di attivare anche il servizio dei tamponi su base settimanale: anche se siamo consapevoli che non sono strumenti infallibili, rappresentano comunque un piccolo contributo, non solo per tenere monitorata la situazione e intervenire tempestivamente, ma anche per avere uno storico che, in caso di rilevazione di un positivo, permette di capire che la catena del contagio è recente".

Per supportare le aziende come Taka in questa delicata fase di gestione della pandemia da coronavirus, Niuko ha attivato già dal maggio 2020 il servizio di assistenza in azienda sulla gestione del contagio da coronavirus.

"Quando viene rilevato un caso di positività – aggiunge Marco Zanchin, responsabile area HSE di Niuko - molte realtà si attivano andando oltre le disposizioni imposte dalla normativa, che indica di attendere l’esito del tampone per i contatti stretti, con la possibilità di continuare a lavorare per i dipendenti in attesa del risultato, che spesso arriva solo dopo alcuni giorni. Le aziende con cui ci confrontiamo in genere scelgono autonomamente di permettere ai lavoratori che hanno avuto un contatto con un positivo di restare a casa e si attivano per effettuare privatamente i tamponi ai lavoratori in modo da poter individuare in tempi rapidi un eventuale focolaio: scelte che tutelano imprese e lavoratori e che al contempo danno una grossa mano alle Ulss alle prese con i ritardi nel tracciamento".