21/06/2013

Assemblea del Gruppo Giovani, startup una via per il cambiamento

I Giovani Industriali vicentini si sono confrontati con Federico Faggin e altri innovatori sulle potenzialità delle startup per migliorare le aziende del territorio.

ASSEMBLEA SULLE STARTUP IN FONDAZIONE BISAZZA - La capacità di coniugare la produzione manifatturiera con la creatività italiana è uno degli aspetti che ha fatto grande nel mondo l’industria locale. Non è un caso, quindi, che l’Assemblea annuale del Gruppo Giovani Imprenditori di Confindustria Vicenza si sia svolta presso la Fondazione Bisazza, parte dell’headquarter dell’omonima azienda di Montecchio Maggiore che ospita una mostra permanente di opere “made in Bisazza” e, attualmente, un’esposizione temporanea dell’architetto di fama internazionale Richard Meier.
Ma oltre a continuare a perseguire il senso del bello, la fase congiunturale spinge le aziende vicentine a trovare sempre nuove vie per l’innovazione e il cambiamento, strade magari ancora inesplorate. “Quello che sta succedendo nel tessuto imprenditoriale del nostro paese – ha detto il presidente di Confindustria Vicenza Giuseppe Zigliotto – non è una crisi passeggera ma un cambiamento epocale. Nel Gruppo Giovani, di cui sono orgoglioso di aver fatto parte, ho trovato una scuola per capire il valore dell’Associazione, che sta anche nel portare nelle imprese tutto ciò che può scaturire dall’incontro e dal confronto con i colleghi imprenditori. Auguro, perciò, che il Gruppo sia in grado di cogliere l’attimo, in questo mondo che continua a cambiare”.
Di questo si è parlato in assemblea, che si è voluta perciò intitolare “Startup Curiosity” associando il tema della creazione di realtà imprenditoriali al nome del rover della Nasa che sta esplorando Marte. È stata quindi un’altra occasione per discutere di startup a un anno dall’assemblea 2012 da cui scaturì l’idea di realizzare il pre-incubatore vicentino per startup manifatturiere “Primo Miglio 1609” ormai giunto ai nastri di partenza. “La domanda che ci siamo posti in molti – ha esordito il presidente dei Giovani di Vicenza Matteo Cielo – è se il fenomeno delle startup possa essere una concreta opportunità per le nostre aziende. Io credo di sì, per almeno tre motivi: favorire il passaggio generazionale, riempire la capacità produttiva e aiutare le aziende a completare progetti di innovazione finora tenuti in standby. E noi giovani dobbiamo essere pronti a cambiare, anche per questo è nato il progetto Primo Miglio, per dare nuove opportunità e prospettive ai giovani, da una parte, e alle imprese, dall’altra”.

LA TAVOLA ROTONDA - Ad esplorare le possibilità di migliorare le aziende attraverso le startup, un parterre di relatori d’eccezione a partire da Federico Faggin, il fisico vicentino inventore del microchip premiato da Barack Obama con la Medaglia Nazionale per la Tecnologia e l’Innovazione: “In Italia servono persone con la voglia di fare che decidono che vogliono cambiare qualcosa nel mondo – ha detto rivolgendosi al Gruppo Giovani – come lo fecero i nostri padri, che però commisero l’errore di non costituire imprese scalabili. Oggi il mondo è più grande, c’è bisogno di competere su scala globale, di vedere e conoscere altre realtà come quelle di Cina, India, Stati Uniti e Giappone. Ma soprattutto bisogna ricominciare a sporcarsi le mani mettendoci cuore e coraggio. Questo vuol dire startup”.
È quindi intervenuto Luca Potì, responsabile del gruppo di ricerca della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa che ha ottenuto il record di velocità su internet (1000 Gb al secondo). Potì ha parlato del rapporto tra enti di ricerca, università e aziende private, sottolineando che: “In Italia è necessario sostenere le nuove imprese, le idee dei giovani e concorrere solo dove sia necessaria l’eccellenza, guardando anche agli altri paese come a delle opportunità e non a delle minacce”.
Francesco Maggio del gruppo di business angel “I Custodi del successo” ha poi raccontato case history di startup, anche vicentine, che stanno facendo un percorso di sviluppo dell’idea imprenditoriale. Una di questa, che produce stufe a pellet, ha già completato la fase di exit.
Franco Masello, imprenditore e innovatore d’impresa, ha invece sottolineato come non serva solo avere idee nuove, aspetto peraltro comunque fondamentale, ma anche sviluppare il merito: “Le migliori intelligenze in azienda, chi crea cose nuove deve essere premiato con l’ingresso nella proprietà – ha spiegato -, altrimenti prima o poi esce, con una perdita enorme per l’azienda”.
Ha chiuso la tavola rotonda l’intervento di Giuseppe Bonini, della Direzione Marketing Imprese di Intesa San Paolo, che ha presentato il progetto Adottup, frutto di un accordo tra il gruppo bancario e Confindustria Piccola Industria che mira ad individuare idee imprenditoriali allo scopo di farle diventare un business sostenibile attraverso l’intervento formativo di Intesa San Paolo e il supporto formativo di aziende consolidate che facciano da tutor alle startup.

L'APPELLO AL MINISTRO - Le conclusioni dell’Assemblea, moderata dal giornalista e coordinatore editoriale del Corriere Innovazione Luca Barbieri, sono state riservate al neo presidente dei Giovani di Confindustria Veneto Enrico Berto: “Le nostre imprese vanno rinnovate ogni giorno – ha ricordato – perché l’energia che si sprigiona quando viene creata un’impresa è una fiammella che deve essere alimentata sempre. Le aziende venete oggi devono competere sul fronte dell’innovazione e le università del territorio sono un bacino importante in questo senso. Inoltre, visto che l’orizzonte non è più quello del mercato interno, ma quello del mercato globale, è importante andare in giro, viaggiare, conoscere. D’altra parte in Italia deve esserci anche un ambiente in grado di accogliere la creazione di nuove imprese come le startup. Per questo chiediamo al Ministro dello Sviluppo Economico Flavio Zanonato che il decreto legislativo sulle startup fatto dal governo precedente venga rivisto e che includa non solo le agevolazioni per le startup digitali ma anche per quelle manifatturiere”.