15/04/2015

CLC Scientific, una start up biomedicale vicentina si fa spazio in Cina

L'azienda è stata una tra le sole 16 imprese selezionate a partecipare alla missione imprenditoriale tenutasi a Pechino con il viceministro Calenda.

La Cina sta sviluppando nuovi modelli di cooperazione fra stati e fra imprese locali ed estere e in quest'ottica è nato lo scorso anno il Business Forum Italia-Cina, la cui segreteria tecnica è curata per l'Italia da ICE e Confindustria e per la Cina dalla Camera di Commercio Cinese. Il Forum vuol essere un'occasione di confronto fra i due sistemi imprenditoriali e contribuire allo sviluppo di un’efficace rete di rapporti tra i due paesi. Ci sono già state due sessioni di lavoro, a Pechino e a Roma, a cui hanno preso parte rappresentanti del mondo delle imprese pubbliche e private dei rispettivi paesi, sotto l’egida del premier italiano Matteo Renzi e del primo ministro cinese Li Keqiang.

Per parte italiana l’intento in questa prima fase è stato quello di agevolare incontri con potenziali controparti cinesi per esplorare margini concreti di collaborazione. Sono state selezionate 75 imprese italiane per altrettante proposte di collaborazione, e di queste 16 sono state invitate a partecipare alla missione imprenditoriale tenutasi in marzo a Pechino nel quadro di una visita del viceministro dello sviluppo economico, Carlo Calenda. Le imprese italiane hanno rappresentato i settori farmaceutico e medicale, energia e ambiente, urbanistica e agroalimentare.
Tra le 16 imprese selezionate c'era anche la vicentina CLC Scientific, una vera e propria start-up biomedicale specializzata nel settore dell’implantologia dentale, la cui creazione si deve all’incontro fra mondo imprenditoriale e mondo scientifico. Claudio Soldini, presidente della società, dopo aver svolto una lunga attività formativa presso l’università svedese di Göteborg, centro della ricerca implantologica europea, ha coagulato intorno a CLC Scientific la collaborazione di alcuni fra i migliori ricercatori scientifici del settore ed è in contatto con centri accademici europei per lo studio e sviluppo di nuove soluzioni.

“Siamo presenti da alcuni anni nel mercato cinese con un’attività di formazione e di ricerca – dice Soldini -. Numerosi corsi base e avanzati nel settore dell’implantologia sono stati organizzati in cooperazione con strutture accademiche locali, ed è in corso un’intensa attività di ricerca con l’Università di Pechino e alcune università italiane ed europee. Dopo un lungo periodo di attesa dovuta alla complessità dell’operazione, nel novembre scorso abbiamo superato tutti i severi test necessari alla registrazione del prodotto da parte del CDFA, l’ente cinese equivalente del nostro CE, entrando nel numero delle poche aziende implantari europee che hanno questa ambita registrazione”.

L’attività formativa e di ricerca svolta in Cina, l’innovazione di prodotto, la cooperazione con centri di ricerca universitari europei di alto profilo, sono stati elementi che al Forum di Pechino hanno attirato l’attenzione di numerose aziende cinesi interessate alla commercializzazione del sistema implantare CLC Scientific.
“E’ stata un'occasione per acquisire visibilità e per incontrare controparti cinesi nell’ambito di un incontro ufficiale fra i due governi – spiega Soldini -. L’iniziativa è stata molto utile sia per quanto riguarda il numero e la qualità degli interlocutori cinesi che per quanto concerne i contenuti del programma. Un valore aggiunto di impagabile valore. E' stato confermato un aumento di interesse cinese verso i prodotti del settore biomedicale e farmaceutico italiani, che hanno ancora ampi margini di crescita su questo mercato. L'esperienza di una piccola realtà imprenditoriale come la nostra, resa possibile anche grazie al supporto avuto da Confindustria, può essere di stimolo ad altri imprenditori nel credere che ci possono essere per tutti, al di là delle dimensioni, spazi di crescita su mercati lontani e complessi come quello cinese”.