08/10/2013

William Salice, l’inventore dell’ovetto Kinder

In visita a Schio l'uomo che alla Ferrero ha portato al successo prodotti entrati nell'immaginario degli italiani. Una volta in pensione ha creato la Fondazione Color Your Life.

Chi ha ceduto alla gioia di scoprire la sorpresa dell’ovetto Kinder Sorpresa, alla bontà di un Kinder Pinguì piuttosto che a un Ferrero Rocher o a un Pocket coffee, deve ringraziare William Salice, ex dirigente in Ferrero che ha saputo inventare prodotti per grandi e piccini a fianco di quello che lui stesso definisce un “genio”, Michele Ferrero.
L’inventore dell’ovetto Kinder Sorpresa è stato a Schio nei giorni scorsi per premiare alcuni giovani studenti della scuola media Fusinato e del liceo Tron che hanno partecipato ad uno dei suoi Campus Color.
William Salice ha contribuito al successo di tantissimi prodotti dolciari Ferrero ma non solo. L’uomo che ha fatto sognare tantissime generazioni, alla soglia della pensione, ha investito la sua liquidazione in un progetto di formazione per giovani studenti ambiziosi di esaudire i loro sogni e ha creato la fondazione no-profit Colour your life. Attraverso dei concorsi scolastici gli studenti più meritevoli vengono selezionati per partecipare a dei laboratori nella sede di Loano (SV) e incontrare imprenditori, artisti, professionisti che hanno reso grande l’Italia. L’obiettivo è aiutare i giovani ad esprimere il loro talento e dare loro un primo assaggio dei ritmi e degli ostacoli del mondo lavorativo.
“L’ottimismo è il profumo della vita”, diceva Tonino Guerra in un famoso spot pubblicitario, ed è questo che esprime ad ogni parola William Salice quando parla dei ragazzi, del loro entusiasmo, della loro energia.

- Come è nata l’idea della fondazione?
Mi sembrava doveroso restituire quello che ho ricevuto nella vita. Ho avuto la fortuna di vivere accanto ad un genio che si chiama Michele Ferrero che come prima cosa mi ha insegnato ad essere umile. Qualità che ho imparato da lui, nonostante sia uno degli uomini più ricchi al mondo, perché è quello che mi ha trasmesso in tutti gli anni in cui ho lavorato in Ferrero. Penso che se uno ha la salute ha anche un dovere professionale a cui rispondere.

- Come è iniziata la sua carriera in Ferrero?
Sono entrato in Ferrero nel 1960 da semplice piazzista e poi, dopo un periodo di formazione, ho iniziato a occuparmi di marketing in un momento in cui la parola non era così in voga come adesso. Seguivo i prodotti dalla nascita alla commercializzazione, in tutti i loro passaggi.

- Come nasce l’ovetto Kinder Sorpresa?
È nato nel 1972 ma è stato industrializzato nel 1974 e l’anno prossimo compierà quarant’anni. Nasce fondamentalmente dalla povertà degli anni ’70, quando non esistevano ancora negozi di giocattoli ma non si voleva deludere i ragazzi. È nato così, come un elemento di gioco da inserire nella quotidianità. C’era sempre bisogno del genitore o di un adulto per aiutare il bambino nella fase di costruzione della sorpresa; il benefit era ottenere un sorriso, far vivere l’emozione della scoperta. Dico sempre che il suo target di riferimento va dai 3 ai 93 anni!

- Quando si crea un prodotto di questo genere tutti i dettagli diventano importanti…
Certo, abbiamo pensato a tutti gli aspetti. Si partiva da un foglio bianco e poi via via si affrontavano tutte le fasi del processo, dalla creazione alla commercializzazione. Perfino la scelta del colore giallo dell’ovetto che conteneva la sorpresa-gioco non è stata casuale: un colore che doveva ricordare la vera natura dell’uovo. Poi l’ovetto era difficile da aprire volutamente, sia per una questione di sicurezza del bambino sia perché volevamo che il genitore partecipasse alla costruzione e poi alla fase del gioco con la sorpresa.

- Lei oggi lavora molto a contatto con i giovani. Che opinione si è fatto di queste nuove generazioni?
Un’idea positiva indubbiamente. Vanno aiutati nella gestione degli stimoli, forse protetti un po’ meno, ma nel complesso vedo giovani pronti a superare gli ostacoli, con tanta grinta e determinazione. La fondazione è nata nel 2008 e da 70 studenti premiati siamo passati a oltre 400 selezionando i migliori tra 1036 progetti totali presentati. Quest’anno abbiamo scelto 10 studenti che frequentano le scuole di Schio, giovani che hanno dimostrato di avere un sogno e di volerlo realizzare. A loro abbiamo insegnato che per esaudirlo occorre credere con forza in quello che si fa e poi lavorare e applicarsi ogni giorno. Bisogna crederci, aver coraggio, determinazione, umiltà e metodo.