20/04/2016

A Lucaprint l’Oscar imballaggio 2016 nella sezione ambiente

L'azienda vicentina premiata per il packaging innovativo realizzato con gli scarti dei fagioli grazie alla collaborazione con la cartiera Favini e il gruppo Pedon.

Si è svolta a Milano, nella prestigiosa sede del Corriere della Sera, la premiazione dell'Oscar imballaggio 2016 organizzato dall' Istituto Italiano Imballaggi e da CONAI con la finalità di premiare i migliori imballaggi italiani. Lucaprint , azienda vicentina da 60 anni operante nel settore grafico cartotecnico, ha vinto il primo premio quale Best packaging 2016 con il packaging Crush fagiolo nella sezione ambiente.

"L'astuccio ha un forte contenuto innovativo, grazie all'utilizzo di un nuovo materiale realizzato con utilizzo di scarti non commestibili - . Predilige dunque la filiera corta. Il progetto è lungimirante", si legge nella motivazione.

"È nostra convinzione", sottolinea con soddisfazione Alberto Luca, presidente di Lucaprint, "che la trasformazione della nostra azienda in ottica sempre più green per essere veramente efficace non può prescindere dagli altri stakeholders della nostra filiera".

Per questo motivo Lucaprint ha partecipato attivamente ad un innovativo progetto assieme a due fondamentali attori della propria filiera: la cartiera Favini, partner fornitore, e l'azienda Pedon, leader nella produzione e commercializzazione di cereali, legumi e semi.

Da questa collaborazione è nato l’innovativo imballo realizzato con un cartoncino dell'azienda Favini chiamato Crush/Fagiolo che è il primo cartone ecologico prodotto con gli scarti di lavorazione (fagioli) non utilizzabili per l'alimentazione umana in parziale sostituzione di cellulosa da albero. Questo imballo è stato realizzato proprio per Pedon per contenere e conservare il suo prodotto dove gli scarti di lavorazione sono conferiti alla cartiera per realizzare questo speciale cartoncino.

Questa partnership tra aziende fortemente radicate sul territorio vicentino che distano tra loro entro i 15 km, testimonia la potenzialità dell'integrazione di filiera e ha consentito di ottenere un packaging totalmente sostenibile con questi risultati: riduzione del 15 % di cellulosa vergine proveniente da alberi, utilizzo del 30% di fibra riciclata da post-consumo, riduzione del 20 % di gas ad effetto serra (es. CO2), utilizzo del 100% di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili per le attività produttive svolte in tutta la filiera.