29/07/2016

Pedemontana, Marangoni: “Il governo dia segnale, il Veneto non può tollerare simili ridicoli balletti”.

Il vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega al territorio interviene sulle polemiche legate ai lavori della Pedemontana.

        “Sul tema del completamento della Pedemontana – afferma Gaetano Marangoni, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega al Territorio - stiamo raccogliendo in questi giorni le preoccupazioni che ci esprimono le aziende del territorio, alcune delle quali hanno voluto anche intervenire nel dibattito pubblico in prima persona. In rappresentanza del sistema industriale vicentino ribadiamo con fermezza la necessità di superare quanto prima l’attuale situazione di stallo. Il sentimento delle imprese è unanime: la mancata realizzazione di quest’opera avrebbe ricadute drammatiche sulla loro attività e, inevitabilmente, anche sull’occupazione. E questo rischio non riguarda solo le imprese collocate in prossimità del nuovo tracciato stradale, ma tutte quelle – e sono migliaia – che pullulano l’area pedemontana, quelle del relativo indotto e della corrispondente filiera. Chi ha la responsabilità di questa infrastruttura deve esserne cosciente. Da parte nostra stiamo portando queste preoccupazioni sui tavoli di competenza”.
        Nella sede di Confindustria Vicenza si è infatti svolto un incontro tra il commissario straordinario della Superstrada Pedemontana Silvano Vernizzi, i rappresentanti del concessionario SIS e le imprese vicentine e trevigiane impegnate nei cantieri della Pedemontana veneta. Il vicepresidente di Confindustria Vicenza Gaetano Marangoni, fa il punto sulla situazione, con un'analisi condivisa delle due territoriali di Confindustria.

        “Va innanzitutto dato atto che le imprese locali, impegnate nei subappalti e nelle forniture per conto di SIS, pur segnalando le difficoltà provocate dai ritardi negli incassi di quanto loro dovuto, si sono per prime dette convinte che l’opera debba essere completata. A loro volta – afferma Marangoni – i rappresentanti della SIS hanno riconosciuto la qualificata collaborazione fin qui offerta dalle imprese locali, ammettendo alcune difficoltà nelle tempistiche dei pagamenti ed assicurando il massimo impegno nell’attivare linee di credito “ponte” nell’attesa del perfezionamento del project bond che dovrebbe assicurare l’integrale finanziamento dell’opera”.

        “Quanto poi alla querelle di questi giorni circa la sostenibilità finanziaria dell’intervento e sul paventato rischio di penali miliardarie a carico della Regione, il tutto basato su presunte stime sui flussi di traffico in possesso di Cassa Depositi e Prestiti – prosegue il vicepresidente di Confindustria Vicenza – rimaniamo attoniti sia per la forma, sia per la sostanza del problema sollevato”.

        “Circa la forma, non avendo ragioni per dubitare su quanto affermato dal Governatore Zaia e dal commissario Vernizzi, appare del tutto irresponsabile che il Governo formuli critiche così pesanti a mezzo stampa, senza aver preliminarmente fornito alla Regione e alla struttura commissariale gli elementi tecnici e giuridici a supporto delle proprie valutazioni e aver attivato un approfondito, quanto riservato, contraddittorio sull’intera questione.
        Non occorre essere esperti di finanza per sapere che gli stessi investitori che hanno manifestato a JP-Morgan la disponibilità a sottoscrivere l’intera emissione dei project bond per il finanziamento della superstrada pedemontana veneta, potrebbero cambiare idea per il solo clamore mediatico sui presunti nuovi dati sul traffico e quindi sulle previsioni dei ricavi da pedaggio”.

        “E qui veniamo al merito della questione – sottolinea il vicepresidente Marangoni – perché, ribadito il fatto che secondo Zaia e Vernizzi non è stato loro ancora fornito uno studio degno di questo nome che documenti come si sia giunti a stimare il presunto traffico sulla SPV in poco più di 10.000 veicoli giorno, sono gli stessi numeri apparsi sulla stampa ad apparire del tutto inverosimili. Chi conosce l’area pedemontana veneta conosce benissimo la realtà di questo territorio, il pullulare di realtà produttive insediate, il numero e la frequenza dei traffici di breve, medio e lungo tragitto all’interno dell’area e tra questa e le direttrici di livello nazionale e internazionale. Una volta realizzata, la Pedemontana consentirà a quest’area, che è la più industrializzata del Veneto e quindi dell’intero Paese, di essere in rete con le principali direttrici di comunicazione ovest-est e nord-sud, collegandola agevolmente con la A4, la A31 e A22. Com’è quindi pensabile – sottolinea Marangoni – che un’infrastruttura che il Veneto invoca da almeno trent’anni e che ha tutte queste potenzialità, finisca per avere volumi di traffico che negli stessi territori raggiungono numerose strade provinciali!”.

        “Se i numeri degli studi in mano di Governo e CDP sono quelli apparsi sulla stampa nell’ultima settimana, forse a pensar male ci si azzecca, e l’obiettivo perseguito non è tanto l’altruistica preoccupazione del Governo per i futuri bilanci della Regione Veneto, ma ben più “prosaiche” finalità politiche, magari alimentate anche da volontà di rivalsa di qualche potentato imprenditoriale che mal tollera l’allargamento della concorrenza sulle grandi infrastrutture del Paese”.

        “Ci auguriamo che all'incontro in programma venerdì a Mestre con il commissario straordinario Vernizzi prevalga la volontà di risolvere tutto e di giungere a uno sblocco dell'impasse. C'è tutto un sistema produttivo del Nordest che aspetta da decenni quest'opera per dare sbocco a una viabilità congestionata che non regge più ai flussi di traffico delle merci. Un tessuto di imprese che ha fatto i salti mortali in questi anni per sopportare la lunga crisi e che adesso non può accettare di subire l'affronto finale di un blocco dei cantieri della Pedemontana”.

        Il vicepresidente di Confindustria Vicenza manda infine un chiaro segnale a Roma.
        Ci aspettiamo dal Governo un intervento deciso che metta fine a questo balletto, ridicolo e incomprensibile, e dica chiaro e forte che la Pedemontana non si può fermare. Sarebbe un insulto insopportabile al Veneto, che non può e non deve subire un affronto del genere. Non si gioca sulla pelle dei veneti delle imprese venete”.