26/08/2016

Vicenza: progetto di riqualificazione urbana e periferie per 48 milioni

Oltre al Comune, coinvolta la Sezione edili di Confindustria Vicenza e l’Ordine degli architetti. Antonio Vescovi: "Questo grande progetto attiva sul territorio lavori per decine di milioni di euro".

Un progetto globale per Vicenza del valore di 48 milioni di euro che punta a rigenerare aree dimesse, compresi 92 mila metri quadrati di aree ex produttive riqualificate ad uso pubblico, realizzato dal Comune di Vicenza con il supporto della Sezione Costruttori Edili di Confindustria Vicenza – Ance Vicenza e dell’Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della Provincia di Vicenza.

Questo ambizioso progetto, che conta ben 18 diversi interventi, è stato presentato nella sede comunale del capoluogo durante una conferenza che ha reso nota la partecipazione del Comune al bando statale per la riqualificazione urbana e la sicurezza delle periferie, puntando al massimo del finanziamento in palio per i Comuni capoluogo: 18 milioni di euro.

“Ho sempre creduto nella rigenerazione urbana – spiega Antonio Vescovi, presidente della sezione Costruttori edili di Confindustria Vicenza – ANCE Vicenza -. E' giunto il momento di mettere mano alle nostre realtà urbanizzate. La rigenerazione comporta vantaggi sociali e ambientali, senza contare che questo grande progetto attiva sul territorio lavori per decine di milioni di euro”.

“Anziché concentrarsi su una singola opera – ha spiegato il sindaco Achille Variati -, questo progetto interviene nel circuito determinato proprio da queste aree cosiddette buie, senza trasformarle in nuovo costruito, ma riqualificandole, riportandovi la comunità, rimettendole al centro”.

“Ciò che abbiamo elaborato con la preziosa collaborazione di Ordine degli architetti e di Ance – ha precisato l'assessore alla progettazione e sostenibilità urbana Antonio Dalla Pozza – è un complesso unitario di interventi tra loro strettamente connessi, per i quali chiediamo un finanziamento complessivo di 17 milioni 794 euro, ma che attiva anche risorse comunali, di altri enti e privati per un totale di oltre 48 milioni di euro”.

“Si tratta di un progetto molto coraggioso e innovativo – ha aggiunto Marisa Fantin, presidente dell'Ordine degli architetti, pianificatori, paesaggisti e conservatori della provincia di Vicenza – che grazie a un lavoro di squadra punta sul concetto di resilienza, ovvero sulla capacità di un luogo di ritrovare il suo equilibrio”.

Oltre alle ex aree produttive (l'ex Centrale del latte, l'ex Zambon, via Cengio, le ex acciaierie Valbruna e Beltrame) il progetto coinvolge 2.437 mila metri quadri di superficie verde, 6.683 di edifici rigenerati; 68,5 chilometri di piste ciclabili; 16 mila abitanti coinvolti dall'innovazione sul trasporto pubblico locale e quasi 3 mila cittadini interessati dai nuovi servizi di tipo sociale.

Quello presentato a Vicenza è stato un progetto frutto di un lavoro lungo un anno e che ha visto la propria fase di start up proprio in occasione dell’Assemblea della Sezione Costruttori edili di Confindustria Vicenza: “Per favorire il rilancio del nostro settore, un anno fa abbiamo indetto un'assemblea dedicata alla rigenerazione urbana, tema importante visto il consistente patrimonio da riqualificare distribuito in tutta Italia, non solo a Vicenza, che offre l'opportunità anche di dotare le aree urbane di parcheggi, infrastrutture, aree verdi e piste ciclabili per un miglioramento sotto tutti i punti di vista - spiega Antonio Vescovi -. A seguito dell'assemblea, a cui hanno partecipato il sindaco e presidente della provincia Achille Variati e l'assessore Dalla Pozza, oltre che la presidente Fantin, si è sviluppato un confronto durato un anno che ha generato due protocolli d'intesa, con Comune e Ordine Architetti, per predisporre uno studio sulle opportunità di riqualificazione delle città. Ci auguriamo che possa essere d'aiuto per poter accedere a bandi come quello dedicato alle periferie. Questo è l'unico approccio possibile per riqualificare il patrimonio immobiliare esistente, per dotare il territorio di nuove infrastrutture e servizi, favorendo in questo modo anche il rilancio di un importante comparto come è quello delle costruzioni".