21/09/2016

Costruttori e impiantisti uniti: “Una scelta che ci chiede il mercato”

Nasce la nuova “Sezione Costruttori Edili e Impianti” su tre pilastri: che punterà su formazione, rapporto con PA, contratto unico per tutti coloro che lavorano in cantiere.

Le imprese della filiera dell'edilizia di Confindustria Vicenza hanno unito le forze per essere più competitive in un'ottica di collaborazione e sinergia. E' nata così la nuova “Sezione Costruttori Edili e Impianti”, che fonde appunto la Sezione Costruttori edili e la Sezione Costruttori impianti tecnologici. Un unico soggetto che raggruppa oltre 150 aziende e oltre 3000 addetti.
La fusione è diventata operativa in occasione della prima assemblea della nuova Sezione, il 19 settembre a palazzo Bonin Longare, dedicata a un tema che richiama direttamente il nuovo punto di vista con cui costruttori e impiantisti guardano al futuro: “Il cantiere al centro. Una nuova alleanza tra le imprese della filiera delle costruzioni”.

“La nuova Sezione - ha spiegato Antonio Vescovi, presidente uscente della Sezione Costruttori Edili - nasce con l’obiettivo di farsi trovare pronti alle grandi sfide che il mercato del recupero e della rigenerazione urbana ci presenta, a cominciare da quelle legate all'innovazione tecnologica, alla sostenibilità ambientale e alla messa in sicurezza statica del patrimonio edilizio. La Sezione sarà la nostra casa comune. Una scelta necessaria, che ci chiede il mercato. Dopo otto durissimi anni di crisi è venuto il momento di cambiare”.

Del resto, è il mercato che è cambiato: il presente e il futuro del settore sono costituiti dal recupero e dalla riqualificazione, che ormai rappresentano oltre il 36% degli investimenti in costruzione.
Il “prodotto edilizio”, inteso sia come strada che come edificio o come impianto, oggi deve essere tecnologicamente avanzato, efficiente, rispettoso dell'ambiente, e deve soddisfare le richieste di un cliente sempre più esigente.

“Dobbiamo industrializzare il processo edile, creare una filiera pronta a cogliere le enormi potenzialità di un mercato che sta ripartendo con caratteristiche diverse dal passato – ha insistito Vescovi -. L'approccio vuole essere concreto, operativo. Al centro vogliamo porre il cantiere, luogo di incontro e di crescita, il banco di prova dove possiamo misurare le reali capacità di essere competitivi, mettendo a fattore comune le tecnologie e le soluzioni oggi disponibili”.

Le cose da fare insieme sono molte, ha detto Vescovi. Tre in particolare.
La prima: la formazione: è sempre più necessario che in cantiere si parli la stessa lingua, sia in termini di competenze che di organizzazione, come in uno stabilimento industriale.
La seconda: dialogare con la Pubblica Amministrazione per cogliere le opportunità della rigenerazione urbana.
La terza: un unico contratto per tutti coloro che lavorano in cantiere: il “contratto di cantiere”, con vantaggi in termini di sicurezza, lotta al lavoro irregolare e coordinamento delle diverse fasi produttive.

“Dobbiamo unire le forze per riuscire a leggere i profondi cambiamenti in corso – ha concluso Vescovi -. Se lo faremo insieme capiremo prima e saremo più forti, più pronti ad affrontare le sfide del nuovo mercato dell'edilizia”.

“La nostra abitudine a relazionarci con più attori in un unico comparto ci ha sempre portato a considerare comuni anche attività differenti, ma che devono agire assieme all’interno di un unicum che è l’edificio – ha detto dal canto suo Massimo Trevisan, presidente uscente della Sezione Costruttori impianti tecnologici -. Queste ultime esperienze ci hanno convinto della necessità di un tavolo di lavoro unico che, mantenendo la specificità delle differenti rappresentanze categoriali, sia espressione del maggior numero possibile di soggetti coinvolti nelle costruzioni. Oggi iniziamo noi: edili e impiantisti. La crescita del dialogo e della condivisione faciliterà i modi di affrontare il futuro assieme a tutte le componenti coinvolte nel mondo delle costruzioni. In questo modo potremo perseguire quella qualità di realizzazioni e di relazioni che si travasa nel miglioramento di benessere sociale per tutti i soggetti coinvolti e che potranno portare a una ripresa del mercato edile in senso lato”.

Nel corso dell'assemblea da segnalare l'ntervento di Lorenzo Bellicini, direttore del CRESME, sull'andamento strutturale del settore e una tavola rotonda con la presenza di Roberto Marcato assessore regionale allo sviluppo economico e all’energia della Regione Veneto, Antonio Dalla Pozza assessore alla progettazione e sostenibilità urbana del Comune di Vicenza, Giuseppe Cappochin presidente del Consiglio nazionale degli Architetti, Gianluigi Coghi vicepresidente ANCE con delega alla tecnologia, innovazione e ambiente e Andrea Monticolo vicepresidente ASSISTAL.