19/04/2017

Vimar per “Amate Amatrice”. Inaugurata la nuova mensa nel paese colpito dal sisma

Inaugurato il 12 aprile il primo edificio del nuovo polo della ristorazione destinato al rilancio dell'economia locale del territorio di Amatrice

Una piazza. Un posto in cui gustare i prodotti tipici. Ma anche un posto in cui incontrarsi”. Queste le parole dell'architetto Stefano Boeri per presentare il progetto "Amate Amatrice", il nuovo polo della ristorazione che diventerà simbolo della rinascita della città colpita dal terremoto.



Mercoledì 12 aprile, con un pranzo solidale preparato dai ristoratori del luogo, è stato inaugurato il primo edificio realizzato. Si tratta della mensa scolastica che va a costituire il primo tassello del progetto "Amate Amatrice", portato avanti grazie alla campagna di raccolta fondi "#UnAiutoSubito" promossa da Tim, Corriere della Sera, TgLa7 e Starteed, che ad oggi ha raccolto quasi 1 milione e mezzo di euro attraverso il contributo di circa 19 mila donatori.

L’edificio, interamente in legno e realizzato in tempi rapidissimi per contribuire a superare la drammatica emergenza, rappresenta il primo passo verso la costruzione del nuovo villaggio food, ormai prossimo all'apertura, che diventerà un polo della ristorazione dando lavoro a oltre 130 cittadini e rilanciando l’economia del territorio duramente colpito dal terremoto dello scorso anno.

L’intero progetto è stato reso possibile grazie al contributo operativo di Regione Friuli Venezia Giulia, Innova Fvg, Filiera del Legno Fvg e ad un pool di aziende che hanno messo gratuitamente a disposizione i loro prodotti. Tra queste c'è anche Vimar che ha aderito a questa importante iniziativa fornendo Plana antibatterica per la realizzazione di un impianto elettrico completo, sicuro e a prova di batteri. La fornitura del materiale elettrico per il momento è prevista per la mensa e le altre unità del nuovo polo ristorativo ma l’azienda di Marostica conferma la sua disponibilità a fornire i propri prodotti anche per altre iniziative che possano contribuire alla rinascita delle zone colpite dal sisma.