02/11/2017

La liaison medicina-impresa come fonte ispiratrice di nuovi modelli imprenditoriali

L'Assemblea del Raggruppamento Alto Vicentino ha esplorato le possibili sinergie e le reciproche contaminazioni fra questi due ambiti.

Medicina e impresa, due mondi sempre più vicini e dialoganti, legati dalla fede nella ricerca e dalla centralità del fattore uomo. L'Assemblea del Raggruppamento Alto Vicentino ha esplorato le possibili sinergie e le reciproche contaminazioni fra questi due ambiti, che sempre più spesso si tendono la mano per progredire. "E.R. (Economy & Research). Medici e imprenditori in prima linea" è stato l’emblematico filo conduttore dell’assise che si è tenuta nella sede di Confindustria Vicenza in via Lago di Lugano a Schio, dove la liaison medicina-impresa è diventata fonte ispiratrice di nuove prospettive e nuovi modelli imprenditoriali.
Un argomento di grande originalità, che è valso alla presidente del Raggruppamento, Paola Gasparini, i complimenti del presidente di Confindustria Vicenza, Luciano Vescovi.

Con la conduzione di Luca Ancetti, direttore de Il Giornale di Vicenza, hanno declinato il tema da un lato il dottor Claudio Ronco, direttore del dipartimento di nefrologia del San Bortolo e inventore di una macchina per la dialisi neonatale, dall’altro Giuliana Gavioli e Andrea Menghini, esponenti del distretto medicale di Mirandola, eccellenza nel settore a livello mondiale.

Prima ancora ha preso la parola Andrea Lanaro di Alca Technology, una perla dell’imprenditoria scledense che oggi dà del tu ai colossi dell’aerospaziale e genera start-up. Le sue macchine creano ambienti a pressioni basse al limite dell’immaginabile, Nasa ed Enea sono fra i suoi interlocutori. La ricerca, dunque, non solo come metodo ma anche come sbocco, ricco di soddisfazione e remunerazione.

Il dott. Ronco si è definito un imprenditore della ricerca medica, non a caso sono moltissimi i giovani ricercatori italiani che sono stati lanciati da lui nella comunità scientifica internazionale. È stato lui stesso a sintetizzare il prodigio rappresentato da Mirandola: “Un mix di rigore e creatività, un unicum nel mondo anche per la realizzazione dei prodotti”.

Gavioli e Meneghini hanno parlato chiaro, non c’è ricerca senza formazione. E le istituzioni devono fare la loro parte. A Mirandola, dopo il terremoto del 2012, la ricostruzione ha portato in dote al distretto medicale un tecnopolo di ricerca, due scuole post-diploma, un master universitario, un incubatore di start-up, tutte strutture in cui le imprese giocano un ruolo essenziale. Un modello virtuoso a cui ispirarsi se si vuole realizzare quella rete fra università, istituzioni e aziende che rappresenta il sogno del dott. Ronco.