07/11/2017

Incontro tra Confindustria Vicenza, CGIL, CISL e UIL: la collaborazione accelera l'uscita dalla crisi

Tra i temi all'ordine del giorno: situazione congiunturale, contrattazione aziendale, dati della crisi, con particolare focus sull'occupazione.

Si è tenuto, presso la sede di Confindustria Vicenza, un incontro tra il presidente degli Industriali vicentini Luciano Vescovi, la vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle relazioni industriali Laura Dalla Vecchia e i segretari provinciali di CGIL, CISL e UIL, rispettivamente Giampaolo Zanni, Raffaele Consiglio e Grazia Chisin.



I rappresentanti delle imprese e dei lavoratori hanno fatto il punto su situazione congiunturale, contrattazione aziendale e sui dati della crisi, con particolare focus sull'occupazione.

"Stiamo vivendo un momento globalmente positivo per le imprese vicentine - afferma Luciano Vescovi -. I dati delle nostre aziende associate ci dicono che quest'anno si prevede possa esserci un calo delle ore di cassa integrazione di circa il 30%, ovvero le ore di lavoro di quasi 2.000 persone. Dati che ci aiutano ad essere ottimisti per il 2018".

"Non possiamo dimenticare che ci sono diverse aziende che stanno vivendo situazioni difficili e che, nonostante tutto, siamo ancora lontani dalla piena occupazione che rappresenta l'obiettivo ideale su cui puntare - aggiunge Laura Dalla Vecchia -. Però è anche vero che il trend è positivo e che il rapporto costruttivo esistente tra industria e sindacato ha sicuramente fatto in modo che Vicenza rappresenti un esempio di come si possa remare tutti dalla stessa parte, pur difendendo, ognuno, i legittimi interessi dei propri iscritti".

“Siamo soddisfatti del fatto che alcuni dati statistici indicano una ripresa economica e un aumento delle assunzioni in atto nella nostra Provincia - spiega il segretario provinciale CGIL Giampaolo Zanni -. Riteniamo però che occorra: in primo luogo aiutare il tessuto produttivo ad affrontare le sfide della globalizzazione dei mercati e soprattutto delle innovazioni tecnologiche; in secondo luogo impedire scelte delle multinazionali di impoverimento del nostro tessuto produttivo; in terzo luogo occuparci della formazione delle lavoratrici e dei lavoratori e pensare a come riqualificare e rioccupare le persone che durante la crisi hanno perso il lavoro e faticano a ricollocarsi; e infine non dimenticare il problema della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in quanto i dati ci segnalano un aumento degli infortuni sul lavoro, e anche il problema della salubrità dell’ambiente e della salute delle persone, messa a rischio dalle sostanze pericolose prodotte o utilizzate”.

“Nonostante l’andamento positivo - aggiunge il segretario provinciale CISL Raffaele Consiglio - abbiamo il compito di non abbassare la guardia, anzi: proprio in fasi positive come questa bisogna organizzarsi per investire e progettare la crescita. In particolare sentiamo il bisogno di una programmazione politica territoriale, vicina alle persone, che serva da regia alla nuova formazione, alla pianificazione territoriale, allo sviluppo industriale in modo da determinare uno sviluppo duraturo e di prospettiva”.

“Sebbene i risultati di crescita economica nella provincia siano positivi - conclude il segretario provinciale UIL Grazia Chisin -, oggi dobbiamo essere attenti al territorio e al suo sviluppo. Come parti sociali, siamo impegnati sulla strada della formazione continua e della riqualificazione del personale, ma dovremo anche cogliere l’opportunità dettata dall’Alternanza Scuola Lavoro per trasmettere ai giovani un messaggio di incoraggiamento per le scelte di indirizzo scolastico che devono cogliere e soddisfare la richiesta di occupabilità che viene dalle aziende. Questa potrebbe diventare una risposta concreta per la diminuzione della disoccupazione giovanile e la fuga all’estero dei nostri giovani”.