21/12/2017

Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo "partecipa" alla Dakar a bordo di Orobica Raid Team

La partnership è nata in occasione dell'ultima Assemblea del Raggruppamento Ovest Vicentino.

L’Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo, organizzazione non profit che, grazie alla collaborazione volontaria di più di 150 chirurghi, medici, infermieri e tecnici dei più importanti centri cardiochirurgici italiani e stranieri, opera nei Paesi in difficoltà per dare una speranza di vita ai bambini malati al cuore, sarà "a bordo" dei camion del team Orobica Raid per la 40^ edizione della Dakar, la leggendaria competizione off road che si svolgerà dal 6 al 20 gennaio 2018 tra Perù, Bolivia e Argentina.

La particolare partnership è nata nel settembre scorso tra le sale di Villa Trissino Marzotto in occasione dell'ultima Assemblea del Raggruppamento Ovest Vicentino di Confindustria Vicenza a cui hanno partecipato come relatori Alessandro Frigiola, Presidente dell'Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo e Nicola Montecchio, Validation Engineer Fiat Chrysler Automobiles e consulente tecnico/motorista Dakar, membro del team Orobica Raid.

"Prevedere l’imprevedibile. Superare piccoli e grandi ostacoli con l’organizzazione strategica" era questo il titolo dell'Assemblea scelta dalla presidente Silvia Bravo: e l'imprevedibile è accaduto. Avendo avuto modo di conoscere l'opera di Frigiola, Nicola Montecchio e l'imprenditore vicentino Giuseppe Fortuna della Valfer (anche lui tra i protagonisti della spedizione in Sud America con Orobica Raid Team) hanno proposto che il logo dell'Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo fosse visibile sulle fiancate di tutti i mezzi del team.

"Questo - afferma Silvia Bravo - è il caso perfetto che spiega il perché i nostri incontri sono sempre così trasversali: quando si mettono a confronto le esperienze, tanto più quando sono straordinarie come in questo caso, possono nascere delle occasioni che mai si sarebbero immaginate".

"Siamo grati di poter avere questa vetrina internazionale e avere l'occasione di diffondere anche in questo modo il nostro messaggio e la nostra opera in favore dei bambini che ne hanno bisogno - dice Alessandro Frigiola -. Anche perché proprio in Sud America abbiamo tre grandi progetti: quello denominato Amazzonia che vuole arrivare alla costruzione di un centro diagnostico di cardiologia pediatrica che consenta di effettuare la diagnosi delle cardiopatie congenite in tempo utile per poter poi selezionare i bambini che avranno bisogno di un intervento; il progetto America Latina per la realizzazione di un sistema di telemedicina che consenta la scelta delle strategie di intervento attraverso lo scambio di dati clinici e strumentali dei pazienti; e infine il progetto Perù, stato in cui nascono circa 3.000 bambini affetti da cardiopatie congenite di cui solo 300 possono essere operati nei centri presenti nel Paese. Qui vogliamo formare i medici locali e creare nuovi centri di diagnosi e cura delle cardiopatie congenite a Cuzco e ad Arequipa. Agli amici dell’Orobica Radi Team il più grosso in bocca in lupo per la loro avventura".

"Quando si ascoltano i racconti e si vedono le immagini dei bambini malati di cui si prende cura l'Associazione Bambini Cardiopatici nel Mondo non si può rimanere indifferenti - spiega Nicola Montecchio -. La testimonianza del dott. Frigiola, come cadiochirurgo e come uomo, ha colpito tutta la squadra tanto che ci siamo sentiti chiamati in causa e, in una maniera forse un po' inconsueta ma speriamo efficace, abbiamo senza indugio deciso di dare anche noi un contributo alla causa del medico vicentino e di tutti questi encomiabili volontari. Siamo un gruppo di appassionati: il nostro cuore ci porta ai grandi Raid. Grazie all’operato dell’Associazione, molti piccoli cuori potranno continuare a battere. L’obiettivo, quindi, è quello di riuscire a portare il nome dell’Associazione Bambini Cardiopatici fino al traguardo, riuscendo così a testimoniare in tutte le tappe e in tutte le città attraversate dalla Dakar le iniziative del dott. Frigiola e della sua equipe. Che ovviamente vorrebbe dire, per noi, portare all’arrivo di Cordoba tutti e tre i camion della nostra squadra".