07/02/2018

Crescono le iscrizioni agli istituti tecnici, Confindustria Vicenza: fatto positivo

Formazione e occupazione possono viaggiare sugli stessi binari. Fondamentale il ruolo dell'alternanza scuola-lavoro.

"Questa nuova riscoperta degli istituti tecnici da parte degli studenti vicentini è certamente un dato che leggiamo con favore", spiega la Vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega all'Education Barbara Beltrame Giacomello, commentando i dati delle iscrizioni alle scuole superiori di Vicenza che vedono un'ascesa degli istituti tecnici - "Queste scelte indicano come si sia dato ascolto alle passioni dei ragazzi, ma anche alle esigenze del mercato, che richiede profili tecnico-scientifici in tutta Italia".



Una recente indagine di Confindustria e Unioncamere, infatti, indica come nei prossimi 5 anni si stimi un fabbisogno di 272 mila professionalità in 5 settori fondamentali: meccanico, alimentare, tessile, ICT e chimico, con oltre il 60% di periti e laureati tecnico-scientifici. Nella meccanica, ad esempio, a fronte di 40 mila periti richiesti, si ritrovano solo 15 mila studenti.

"La speranza - aggiunge Beltrame Giacomello - è che questo trend si confermi e che torni l'interesse nei confronti degli indirizzi industriali anche in ambito post-diploma, a partire dagli ITS fino alla scelta della facoltà universitaria. Solo così ci potrà essere una risposta strutturale alla paradossale situazione in cui ci troviamo ora con, da una parte, una disoccupazione giovanile molto alta e, dall'altra, aziende che vogliono assumere ma che non trovano le professionalità che cercano. Addirittura qualcuno le deve andare a recuperare all'estero, ovvero tra i giovani italiani emigrati in Germania".

"Credo si stia creando una nuova consapevolezza da parte di tutti - spiega Lara Bisin, Delegata scuola di Confindustria Vicenza - Una consapevolezza che parte dalla comprensione di quante ottime opportunità possa offrire uno studio tecnico una volta completato il ciclo scolastico, specialmente nella nostra provincia che è la più industrializzata d'Italia. Ma è anche un fatto importante che si stia sfatando quel falso, falsissimo mito per cui chi si iscrive ai tecnici è meno valido di chi fa il liceo. In questo senso, nel bene e nel male, conta molto anche il lavoro di comunicazione svolto dagli istituti nei confronti delle famiglie. Purtroppo, ad esempio, la non chiarezza del nuovo percorso dei professionali non ha aiutato".

Nella definizione di questa nuova consapevolezza, però un ruolo fondamentale lo gioca anche l'alternanza scuola lavoro. "Diventa sempre più importante - continua Bisin - saper cogliere la grande opportunità offerta dall'alternanza per avvicinare i ragazzi al mondo del lavoro e tradurre in pratica, sin da subito, quanto appreso sui banchi di scuola. Anche per questo auspichiamo che ci sia un sempre maggiore dialogo tra Confindustria, scuole e famiglie, affinché questo strumento diventi supporto valido ed efficace nelle scelte che i ragazzi si trovano a fare".

"Negli ultimi mesi - conclude la Vicepresidente Beltrame Giacomello - abbiamo incontrato 7.400 ragazzi e 1.100 genitori in occasione degli incontri di orientamento organizzati in tutta la provincia, senza contare i 1.400 coinvolti nel PMI DAY durante il quale oltre 30 aziende hanno aperto le proprie porte agli studenti. Forse siamo riusciti anche noi a diffondere un po' di cultura aziendale. Anche perché, al di là del particolare percorso di studi di ognuno, tengo a sottolineare quanto oggi contino le cosiddette soft skill, le competenze trasversali: etica del lavoro, curiosità, capacità di lavorare in squadra e soprattutto flessibilità intellettuale, il mantenere viva la propria capacità di imparare e cambiare, se serve. Se questo manca, la scelta della scuola diventa quasi una questione secondaria".