19/02/2018

Assise 2018: 250 miliardi di euro per una crescita del 12% del PIL in 5 anni

Da qui parte il piano che il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha lanciato ai 7.000 imprenditori accreditati e all'opinione pubblica dalle Assise Generali.

Un piano da 250 miliardi di euro in 5 anni per una crescita del 12% del PIL nel periodo e un confronto serio con la politica. Parte da qui la proposta che il Presidente di Confindustria Vincenzo Boccia ha lanciato ai 7.000 imprenditori accreditati e all'opinione pubblica dalle Assise Generali.

Tre missioni Paese con effetti quantificati sull’economia reale, tre attori principali, sei assi prioritari d’intervento. Sono questi i capisaldi che definiscono il progetto Paese di Confindustria.
Un progetto che nasce dall’ascolto di migliaia di imprenditori incontrati nelle quattordici tappe – da Pordenone a Gioia Tauro - che hanno preceduto e preparato le Assise, e dalla ricezione di centinaia di suggerimenti venuti dal Sistema.






Il piano non solo dice cosa va fatto, ma anche come, con quali risorse, e con quali effetti sull’occupazione, la crescita, il debito pubblico, l’export.
Se non si smontano riforme fondamentali e si attua un programma di medio termine basato su modernizzazione, semplificazione ed efficienza, è possibile ottenere nell’arco di una legislatura di 5 anni (tabella 1):

- oltre 1,8 milioni di occupati in più;

- una riduzione di più di 20 punti del rapporto tra debito pubblico e Prodotto Interno Lordo;

- una crescita cumulata del PIL reale vicino a 12 punti percentuali;

- una crescita dell’export consistentemente superiore alla domanda mondiale.

Tabella 1 – Gli effetti


Nota: le stime sono state condotte utilizzando il modello econometrico del Centro Studi Confindustria. Lo scenario base è una simulazione a politiche invariate, con un'ipotesi di crescita economica tendente all’equilibrio di lungo periodo del modello CSC.

Gli effetti sono complessivi. Incorporano cioè sia il tendenziale di lungo periodo (scenario a politiche invariate in tabella 1) nel presupposto che continuino ad operare gli strumenti che hanno favorito la crescita nell’ultimo anno come Industria 4.0 e il Jobs Act, sia l’apporto aggiuntivo delle azioni proposte da Confindustria. Queste sono determinanti per far compiere al Paese quel salto di scala e di efficienza nei risultati che consente di passare dall’inversione di tendenza a una vera e propria ripresa con ricadute apprezzabili e visibili come nel caso dell’occupazione dove più di 800mila nuovi posti di lavoro sono imputabili al piano confindustriale.
Questi obiettivi possono essere realizzati attraverso il reperimento e l’impiego di 250 miliardi di euro, sempre in cinque anni (tabella 2).



Un’Europa che libera risorse per investire in infrastrutture, formazione, ricerca e innovazione potrebbe contribuire fino a 93 miliardi di euro.
Un settore privato che investe nell’economia reale e si orienta su obiettivi di politica economica potrebbe contribuire fino a 38 miliardi di euro.
Azioni sul bilancio pubblico potrebbero contribuire fino a 120 miliardi di euro.

Spetta a tre attori, l’Europa, le imprese, le istituzioni nazionali a tutti i livelli di governo, agire per far sì che queste risorse vengano raccolte e poi impiegate in modo produttivo per raggiungere le tre missioni Paese:

1) un’Italia che include, attraverso la creazione di opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani;

2) un’Italia che cresce, di più e in modo costante;

3) un’Italia che rassicura, con il graduale rientro del debito pubblico.

Qui "La visione e la proposta", il documento integrale (32 pagine) che Confindustria presenterà ai partiti e ai parlamentari eletti:
Assise 2018 La visione e la proposta.pdf