17/05/2018

Assocarta: nel 2017 il fatturato dell’industria cartaria italiana è cresciuto del 5,9%

Il presidente nazionale, il vicentino Girolamo Marchi, ha presentato a Palazzo Bonin Longare i numeri del settore che ricopre il quarto posto a livello europeo.

Assocarta, l’Associazione Nazionale fra gli Industriali della Carta, Cartoni e Paste per Carta, presieduta dal vicentino Girolamo Marchi, ha presentato a Palazzo Bonin Longare i dati riguardanti il settore.

La produzione realizzata dall’industria cartaria italiana nel 2017 si è attestata sui 9,1 milioni di tonnellate, con un aumento del 2,1% rispetto al 2016, con dinamiche importanti del packaging (+2,8% in complesso) e delle carte per usi igienico-sanitari (+4,6%). Sostanzialmente sui livelli del 2016 le produzioni di carte per usi grafici (-0,3%) e di altre specialità (-0,2%).

Il fatturato 2017 è stimato in 7,41 miliardi di €, in aumento del 5,9% sul 2016. Il primo trimestre 2018 registra nel complesso un ulteriore, anche se lieve, miglioramento dei volumi prodotti (+0,2%) - prevalentemente connesso con aumenti importanti visibili nelle carte per usi igienico-sanitari e nelle altre specialità (+3% in entrambi i comparti) - ed un fatturato in crescita del 6%, risultato prevalentemente connesso con la necessità delle cartiere di recuperare i rincari delle cellulose.

“Il risultato in termini di fatturato conseguito dal settore nel 2017 è il migliore dal 2011, anche se ancora inferiore ai livelli pre-crisi (7,7 miliardi € del 2007). Tuttavia questa opportunità congiunturale, che potrebbe generare nuovi investimenti e nuova occupazione, viene penalizzata da una marginalità ridotta da situazioni che distanziano le nostre cartiere rispetto a quelle europee come il differenziale del gas, l’impossibilità di realizzare impianti di riciclo e i costi della CO2” spiega il Presidente Girolamo Marchi.

Argomenti che verranno trattati nel Consiglio Direttivo dell'associazione che si riunisce in Confindustria Vicenza in concomitanza con il 49° Congresso Aticelca (Associazione Italiana dei Tecnici Cartari) in corso a Villa Tacchi (Villalta di Gazzo).

L’industria cartaria oltre ad essere campione di circolarità con una tasso del 55% (il rapporto tra materiali riciclati e uso complessivo delle materie prime) si distingue da sempre per l'attenzione al capitale naturale come acqua e foresta - afferma Marchi - l’attenzione al risparmio di una risorsa come l’acqua ha portato negli anni a ridurne e ottimizzarne l’uso attraverso il suo continuo riciclo negli impianti. Inoltre, la cartiera produce un prodotto rinnovabile e compostabile a partire da un elemento naturale come il legname proveniente da piantagioni o foreste gestite in modo sostenibile e ha tutto l’interesse a mantenere le foreste in salute. Le foreste europee sono infatti cresciute tra il 2005 e il 2015 di 44.000 km quadrati”.

“L’industria cartaria oltre a vivere un periodo di congiuntura positiva possiede quindi un’attenzione particolare all’ambiente ed avrebbe tutte le carte in regola per avere più attenzione dai futuri interlocutori a livello politico. Perché è’ necessario porre in condizioni di parità le cartiere italiane rispetto ai competitors esteri con l’azzeramento del gap di prezzo del gas tra Italia ed Europa, sia attraverso il definitivo varo del meccanismo di riduzione degli oneri parafiscali sia con l’ampliamento delle interconnessioni con il Nord Europa”, aggiunge Marchi.

“Inoltre - afferma - ’Italia è così in ritardo rispetto alla media europea nella gestione degli scarti del riciclo che è divenuto urgente realizzare termovalorizzatori che recuperino energeticamente i rifiuti dal processo di riciclo dando attuazione ai principi dell’economia circolare con il varo di misure concrete per recuperare gli scarti”.

L’industria cartaria europea ha inoltre risposto alla sfida lanciata dall’Unione Europea di ridurre le emissioni dell’80% al 2050 tracciando il proprio percorso con la Road Map 2050 per raggiungere questo ambiziosissimo obiettivo. L’analisi realizzata da CEPI nel 2011 dimostra che l’industria cartaria, grazie ai suoi prodotti naturali, rinnovabili e riciclabili, avrà un ruolo strategico nel realizzare l’obiettivo europeo sostituendosi a prodotti di origine fossile, sia negli usi tradizionali che per applicazioni innovative.

I soci di Assocarta coprono oltre il 90% della produzione italiana del settore che è composto da 117 imprese, per un totale di 150 stabilimenti e circa 19.300 addetti diretti e altrettanti nell’indotto (dati 2017).

L’industria cartaria italiana si posiziona al quarto posto a livello europeo, dopo Germania, Svezia e Finlandia, con una produzione complessiva di carte e cartoni di 9,1 milioni di tonnellate realizzate per oltre il 55% con carta da riciclare. Il fatturato del settore è stato nel 2017 di oltre 7,4 miliardi di Euro, proveniente per oltre il 51% da esportazioni, dirette in prevalenza verso i mercati europei.