04/06/2018

Imprenditori vicentini: cala la fiducia sullo stato di salute dell’economia italiana, ma fondamentali industriali positivi

L’indice del “sentiment” degli imprenditori di Vicenza si sta rivelando un ottimo indicatore previsionale dei trend dell’economia.

Dal 2015 Confindustria Vicenza, grazie al lavoro di Andrea Beretta Zanoni, professore ordinario dell’Università degli studi di Verona, ha implementato la propria indagine congiunturale trimestrale con un indice previsionale, denominato LIV Indicator, con l’obiettivo di esprimere il sentiment, a sei-dodici mesi degli imprenditori vicentini.

“Il LIV Indicator – spiega Alberto Nardi, responsabile dell’Area Credito e Finanza di Confindustria Vicenza - si è dimostrato fin da subito un anticipatore attendibile delle dinamiche economiche e produttive che poi abbiamo registrato a consuntivo nei mesi seguenti. Vicenza e la sua industria si rivelano quindi un termometro molto sensibile dei trend economici più generali, vista anche la sua importante vocazione industriale con mix settoriale composito e apertura internazionale rilevante essendo la provincia con l’export pro capite più alto d’Italia. Per questo motivo abbiamo ulteriormente raffinato il LIV legandolo alle dinamiche previsionali dei Paesi che rappresentano i principali partner commerciali e zone di destinazione delle esportazioni delle imprese vicentine”.

La capacità predittiva dell'indicatore ne è risultata rafforzata, con un primo diretto riscontro registrato a fine 2017, con un cambiamento di sentiment in senso negativo che ha puntualmente anticipato le turbolenze che oggi caratterizzano alcuni mercati e le nuvole che in parte rischiano di oscurare il paesaggio economico italiano.
La rilevazione di aprile evidenzia infatti un’inversione di tendenza nel sentiment del campione di intervistati confermando quanto previsto per i 6 mesi seguenti nella scorsa rilevazione, rimanendo comunque in area positiva.

Tab.1 Sentiment generale


“La rilevazione di aprile del sentiment degli associati Confindustria Vicenza, con riferimento allo stato di salute attuale dell’economia italiana, evidenza un’inversione di tendenza – spiega Beretta Zanoni -: infatti l’indice rimane in area positiva (maggiore di 0) ma diminuisce dal 9,8 a 8,9. Le attese per i prossimi sei mesi mostrano un calo della fiducia rispetto alla precedente rilevazione attestandosi in zona negativa per la prima volta da luglio 2017”. (Tab.1).



Tab.2 Sentiment su specifiche variabili



Tab.3 Sentiment su specifiche variabili

Le previsioni delle imprese su portafoglio ordini – continua Beretta Zanoni -, occupazione e investimenti rimangono comunque positive, infatti, le attese relative ai livelli di occupazione, agli ordini (in particolare esteri) e agli investimenti per i prossimi 6 mesi sono particolarmente incoraggianti”.

A livello di specifiche variabili, infatti, la rilevazione di aprile risulta positiva con un sentiment a 6 mesi sopra la soglia di equilibrio per tutte le variabili e ai massimi storici per l’occupazione (16,5). Il portafoglio ordini estero risulta sostanzialmente stabile con un valore che è passato da 17,9 a 17.3, il portafoglio Italia, invece, si mostra in leggero calo passando da 11,7 a 8. Positive anche le previsioni sugli investimenti che passano da 6,5 di aprile a 11,3 (Tab.2 e 3).


Tab.4 Sentiment industria manifatturiera (I° trimestre 2018 – Gennaio/Marzo)

Il LIV – Lead Indicator Vicenza evidenzia il sentiment dell’industria manifatturiera vicentina; confrontandolo con il Confident indicator dell’industria manifatturiera, calcolato dall’OECD per i principali Paesi di destinazione dell’export vicentino e l’Italia, si nota una correlazione positiva. Il sentiment degli associati di Confindustria Vicenza si muove nella stessa direzione del Confident indicator dei Paesi campione confermando la significatività e affidabilità dell’indice. Tuttavia, l’intensità con cui si muove, sembra essere maggiore rispetto ai Confident indicator dei diversi Paesi (maggiore pendenza della retta) dimostrando una sensibilità del territorio vicentino rispetto alle dinamiche macroeconomiche tendenzialmente più pronunciata (Tab.4).