02/07/2018

Decreto dignità e stretta sui contratti a tempo determinato, il presidente Vescovi: "Rischio stop assunzioni"

L'allarme del presidente di Confindustria Vicenza per le misure annunciate dal Governo: "A rimetterci saranno i lavoratori".

Tra le misure previste dal cosiddetto "Decreto dignità", quella riguardante la stretta sui contratti a tempo determinato ha provocato immediatamente la dura reazione del mondo industriale.



Tra le modifiche in discussione è previsto infatti un aumento dei costi per le imprese, la riduzione del numero di proroghe possibili e la reintroduzione della causale, ovvero dell'obbligo di fornire una giustificazione dell'eventuale rinnovo a termine.

Tra i primi a lanciare l'allarme per il possibile impatto del provvedimento, che a livello nazionale potrebbe mettere a rischio circa 900mila contratti a termine già entro agosto, è stato il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi, intervistato dal quotidiano La Stampa.

"Si tratta di tornare indietro di 30 anni. Smetteremo di fare assunzioni e a rimetterci saranno i lavoratori - ha affermato il presidente Vescovi - Il tema vero però è quello delle causali, questa è la grande cavolata che si sono inventati e che il dirigismo sindacal-retrò vuole reintrodurre. Sta vincendo la lobby degli avvocati, visto che proprio le causali, prima che fossero eliminate, costituivano la principale fonte di contenzioso".

Il presidente di Confindustria Vicenza ha continuato mettendo in luce le potenzialità del contratto a tempo determinato: "Può funzionare dando flessibilità alle aziende nei periodi di incertezza. È anche uno dei modi per assumere in maniera regolare un certo numero di persone con cui spesso i rapporti diventano stabili".

"Il risultato è che aziende come le nostre, in Veneto, che operano sui mercati internazionali e devono essere competitive, dovranno smettere di assumere e investiranno sempre di più all'estero. Tenteranno di impedircelo? Troveremo altri sistemi, magari qualcuno venderà. La verità è che nel 2018 nessuno si fa più imbrigliare" ha concluso il presidente Vescovi.

Sullo stesso tema è seguito l'intervento sulle pagine del Corriere della Sera: "Il segnale dato dal 'decreto dignità' non è incoraggiante: ci avevano promesso il governo del cambiamento, invece ci troviamo di fronte a un approccio dirigista
che ricorda gli anni Ottanta e Novanta. Il lavoro non si crea per decreto. Non si dovrebbe usare la decretazione d'urgenza su materie che richiedono riflessione. Le nuove norme avranno l'effetto di appesantire dei cavalli da corsa, che saranno meno competitivi a livello internazionale" ha dichiarato il presidente di Confindustria Vicenza.

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Ascolta l'intervento del presidente Luciano Vescovi su TGCOM24 del 3 luglio 2018