18/09/2018

Fabbricare Valori: le foto dell'evento del 12 settembre al Teatro Olimpico

Quali sono le motivazioni che hanno spinto i relatori a partecipare all'evento? Le risposte di Rizzo, Figini, Baccarin, Calabrò e Bonotto.


Perché hai voluto prendere parte a questo evento?


Alberto Rizzo, Presidente Tribunale Vicenza
La motivazione più profonda che mi ha spinto a partecipare è il senso di gratitudine per il territorio vicentino e la “vicentinità”, perché l’efficienza della giustizia non è un privilegio ma un diritto al cui riconoscimento e attuazione contribuisce anche la comunità nelle sue varie sfaccettature. Vicenza ha accettato questa sfida culturale e raggiunto importanti risultati grazie ad una collaborazione continua, fattiva e davvero preziosa con il tribunale.

Giovanni Battista Figini, Coordinatore scuola di Cometa Formazione Oliver Twist
Sento il bisogno di incontrare persone e realtà cui interessi rilanciare l’educazione e la formazione in questo paese, che abbiano il desiderio di rischiare sulla possibilità di educare attraverso la scuola ed il lavoro, riscoprendo gli antichi saperi artigianali e il gusto per l’innovazione, tipica di chi non si sente mai arrivato.
Il mondo del lavoro ha ancora una grande potenza educativa quando ci sono donne e uomini che hanno passione per il far crescere le persone. Moltissimi dei nostri studenti hanno visto la loro vita cambiare e ripartire da un incontro con un tutor aziendale e moltissimi dei nostri tutor aziendali sono rifioriti come persone attraverso l’esperienza di diventare maestri. Il segreto dell’innovazione sono le persone.

Giulia Baccarin, Cofondatrice di MIPU, un gruppo di imprese dedicate a portare l'intelligenza artificiale in industria
Si parla sempre più spesso di intelligenza collettiva, una nuova e potente forma di civilizzazione che si ottiene unendo l'intelligenza umana a quella delle macchine. Ma che tipo di intelligenza sarà? Come poniamo le giuste basi per creare un'intelligenza che ci liberi dalle diverse opportunità derivanti da etnia, genere o ricchezza pregressa, liberando il nostro pieno potenziale? Sono domande importanti di fronte alle quali non possiamo chiudere gli occhi e delegare agli esperti. Oggi ciascuno di noi è chiamato a definire come sarà il nostro futuro, e cosa differenzierà la vita umana da quella delle macchine. Per questo motivo sono molto felice di partecipare a fabbricare valori, un evento sentito e necessario.

Antonio Calabrò, scrittore, Direttore della Fondazione Pirelli e vicepresidente Assolombarda
Fare impresa significa fare cultura. Parlare dei valori del lavoro, dell’intraprendenza, dell’innovazione e della competizione. E insistere sulla responsabilità comune nel costruire uno sviluppo economico e sociale equilibrato e inclusivo. Dare, cioè, all’impresa il ruolo di protagonista d’un grande cambiamento fondato sulle qualità delle persone, la solidarietà, l’ambiente. E sul mercato ben regolato, che seleziona e promuove competenze e merito. L’industria italiana, su questi temi, è all’avanguardia in Europa. Bisogna darle voce e farla crescere ancora.

Giovanni Bonotto, Direttore creativo Bonotto spa
Per condividere ciò a cui profondamente credo: la cultura ci farà ricchi! Poiché noi italiani abbiamo perso da tempo la sfida del costo orario della produzione, ecco che ci salveremo solo se i nuovi ricchi del mondo saranno i primi clienti della nostra cultura intesa come DNA italico e stile di vita. Le nostre manifatture si salveranno se produrremo a “regola d’arte” dei piccoli capolavori che emozionino a prescindere da “quanto costa”. Il fattore strategico è pensare a prodotti “cool”, che siano connessi in WIFI con il mondo e che parlino il linguaggio della contemporaneità per far innamorare il resto del mondo della nostra italianità.