25/09/2018

Industria meccanica: produzione nazionale al +4,9% nel secondo trimestre

Vicenza brilla per l’export che supera il +5%. Necessario inserire misure strutturali nella prossima Finanziaria.

Federmeccanica, associazione che rappresenta le imprese metalmeccaniche italiane, ha presentato oggi (25 settembre 2018) i dati dell’indagine congiunturale per il secondo trimestre del 2018. I risultati dello studio confermano ancora una volta il proseguimento della fase di moderata espansione, ma mettono in luce anche la previsione di un possibile rallentamento nei mesi a venire.



L’industria metalmeccanica, uno dei settori trainanti per lo sviluppo del nostro Paese che è la seconda manifattura d’Europa, nel periodo aprile-giugno è infatti cresciuta del +0,9% rispetto al primo trimestre 2018 e del +4,9% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Nei primi sei mesi del 2018 a sostenere l’espansione del settore sono stati in particolare i buoni risultati ottenuti nella produzione di Altri mezzi di trasporto (+9,1%), nelle attività relative alla Meccanica strumentale (+5,8%), nella produzione di Macchine e apparecchi elettrici (+5,9%) e dei Prodotti in metallo (+4,4%).

Anche per quanto riguarda l’export i numeri sono in linea con i dati positivi registrati nel 2017. Nel periodo gennaio-giugno 2018 il valore totale delle esportazioni ammonta a 113 miliardi di euro, facendo segnare un incremento complessivo del 3,8% a fronte di un aumento del 5% delle importazioni. In particolare si evidenzia come al buon andamento dell’export abbiano contribuito soprattutto le vendite sui mercati dell’Unione Europea (+7,3%), compensando così la flessione sui mercati extra-UE (-0,6%).

Guardando al Vicentino i dati che emergono dall’indagine condotta da Confindustria Vicenza nel secondo trimestre sono in linea con quelli diffusi dalla Federazione. La metalmeccanica vicentina ha fatto segnare un aumento di produzione del +4,23% rispetto al secondo trimestre 2017, con una crescita sia sul mercato interno (+2,92%) sia dell’export sui mercati UE (+5,65%) ed extracomunitari (+5,33%).

Nonostante la ricognizione dello stato attuale del settore segnali il persistere di un trend di modesta crescita, Federmeccanica evidenzia che per quanto riguarda la parte previsionale si attende per il prossimo trimestre un miglioramento più contenuto. Scendendo nel dettaglio della realtà berica questo timore di flessione può essere ricondotto all’affermarsi di un clima di incertezza (denunciato dal 64% delle aziende partecipanti all’indagine di Confindustria Vicenza), che si riflette su un’aspettativa di peggioramento a 6 mesi per il 25% delle imprese intervistate.

Tornando ai dati nazionali anche la dinamica occupazionale si conferma positiva (+0,8% nelle aziende con oltre 500 addetti), ma tra le principali criticità ben il 48% delle imprese del campione hanno dichiarato di avere forti difficoltà nel reperire manodopera specializzata sia a livello tecnico sia con competenze tradizionali.

È anche per questo motivo che Federmeccanica, nel proprio manifesto denominato “Più Impresa!”, si impegna a diffondere una maggiore consapevolezza delle dinamiche del settore, che è a tutti gli effetti il motore dell’economia italiana (rappresenta l’8% del Pil e occupa a 1 milione e 700 mila lavoratori), auspicando non solo l’attuazione di politiche industriali mirate per fronteggiare le tensioni commerciali globali, ma anche un’azione concreta per incentivare l’alternanza scuola-lavoro e migliorare così la formazione di figure professionali adeguate.

In altri termini, come si legge nel documento programmatico di Federmeccanica, sarebbe necessario che con la prossima Finanziaria fossero potenziate e rese strutturali le misure volte al sostegno delle imprese, dai finanziamenti in ottica Industry 4.0 alla riduzione del costo del lavoro al fine di accrescere produttività e competitività.