20/11/2018

Manovra, Boccia: "Insufficiente. C'è poco su lavoro e investimenti, le imprese rischiano di essere penalizzate"

E Vescovi a Repubblica: "Arrabbiati? Un eufemismo. Quanto tempo ha dedicato il ministro dello Sviluppo Economico alle imprese?"

Il presidente Vincenzo Boccia, in audizione alla Camera il 12 novembre, ha esposto le valutazioni e il giudizio di Confindustria sulla Manovra del Governo, sottolineando come le misure previste rischiano di avere uno scarso impatto sulla crescita.

L'economia italiana sta rallentando e l'obiettivo dell'1,5% di crescita sembra essere troppo ambizioso. Le misure contenute nella Manovra avranno un’efficacia limitata. I motivi sono diversi, ma il principale è che tali misure sono orientate prevalentemente ai consumi e poco, invece, al sostegno degli investimenti, unici in grado di determinare effetti duraturi sulla dinamica del PIL.



Quindi, non si può che considerare la Manovra insufficiente a realizzare gli obiettivi di crescita per molte ragioni. La prima è che manca una visione organica di politica economica, proprio perché le misure sono troppo orientate alla spesa corrente; non si intravede una strategia di sostegno finanziario alle imprese, nonostante il concreto rischio di una restrizione del credito e di un aumento del suo costo, come pure mancano interventi sui pagamenti della PA.

Inoltre c'è contraddittorietà negli interventi sulla tassazione d’impresa: all’abrogazione dell’ACE e dell’IRI e la contestuale introduzione del nuovo regime agevolato IRES si aggiunge il depotenziamento degli incentivi per Industria 4.0 e del credito d’imposta ricerca e sviluppo. Il combinato degli interventi produrrà un’ulteriore penalizzazione per le imprese pari a 1,6 miliardi per il 2020.

Occorre inoltre evitare che gli interventi per la coesione sociale come gli Il reddito di cittadinanza e quota 100 assumano una deriva assistenzialista. Invece è fondamentale ribadire che la grande sfida del Paese riguarda il lavoro, a cominciare dai giovani. In quest’ottica, si è ribadita l’importanza di promuovere una drastica riduzione del cuneo fiscale; il potenziamento degli incentivi ai premi aziendali; il rafforzamento della formazione e delle leve utili a coniugare domanda e offerta di lavoro.

Anche il presidente di Confindustria Vicenza Luciano Vescovi, intervistato da Roberto Rho per Repubblica, commenta preoccupato le azioni del Governo in ambito economico: "Arrabbiati? Un eufemismo - riporta il quotidiano del 21 novembre -. Qui si vedono una serie di azioni prive di senso, frutto di incompetenza e confusione. Quanto tempo ha dedicato il ministro dello Sviluppo Economico alle imprese? Quante aziende ha visto in sei mesi? Con quanti imprenditori ha parlato a quattr'occhi?". E sulla Lega aggiunge: "La Lega fa parte del governo. Noi non giudichiamo le targhe ma leggi e decreti e fin qui il giudizio non può che essere negativo. Se la Lega vuole rappresentare gli interessi dei suoi elettori faccia valere le legittime aspirazioni delle piccole e medie imprese".