Nata nel 1975 a Caltrano, Rivit produce tubi in acciaio e leghe speciali destinati in particolare all'industria dell'estrazione degli idrocarburi, e conta circa 150 dipendenti.
In questi giorni l'azienda vicentina è diventata un caso nazionale per l'iniziativa di strutturare un piano straordinario a sostegno delle famiglie dei lavoratori e della natalità.
È a partire dalla sensibilità del fondatore Vinicio Bulla che Rivit è arrivata a proporre un proprio "bonus bebè" per agevolare i propri collaboratori nel sostenere le spese per la primissima formazione dei figli.
Il piano prevede la copertura del costo delle scuole per i figli dei dipendenti dall'asilo nido fino all'ingresso alla scuola elementare.
Il progetto - messo a punto grazie alla consulenza di Confindustria Vicenza - è al momento garantito per almeno 7 anni.
L'accordo prevede che siano rimborsabili quote di iscrizione, rette, servizi mensa e scolastici corrisposti per la frequenza di asili nido e materne, fino ad un massimo di 6.600 euro annui per figlio in caso dell'asilo nido e di 3.000 nel caso della scuola materna. Nel caso in cui ci fossero nuove nascite o adozioni oltre il primo figlio, i dipendenti avranno a disposizione l'ulteriore somma una tantum di 2.000 euro per il secondo figlio e di 3.000 a partire dal terzo figlio.
"Dopo 60 anni di lavoro penso sia giusto volersi dedicare ai propri collaboratori e al proprio territorio - ha dichiarato Bulla - anche perché chi lavora qui merita di essere ricompensato. Se l'azienda va bene è merito di tutti, e visto che viviamo in un territorio ricco di aziende, la speranza è che altri possano prendere esempio da questa iniziativa".
Lo stesso Bulla ha sottolineato nel servizio del Tg1: "Non voglio morire coi soldi in banca, preferisco che restino all'azienda, soprattutto a chi produce".
In questi giorni l'azienda vicentina è diventata un caso nazionale per l'iniziativa di strutturare un piano straordinario a sostegno delle famiglie dei lavoratori e della natalità.
È a partire dalla sensibilità del fondatore Vinicio Bulla che Rivit è arrivata a proporre un proprio "bonus bebè" per agevolare i propri collaboratori nel sostenere le spese per la primissima formazione dei figli.
Il piano prevede la copertura del costo delle scuole per i figli dei dipendenti dall'asilo nido fino all'ingresso alla scuola elementare.
Il progetto - messo a punto grazie alla consulenza di Confindustria Vicenza - è al momento garantito per almeno 7 anni.
L'accordo prevede che siano rimborsabili quote di iscrizione, rette, servizi mensa e scolastici corrisposti per la frequenza di asili nido e materne, fino ad un massimo di 6.600 euro annui per figlio in caso dell'asilo nido e di 3.000 nel caso della scuola materna. Nel caso in cui ci fossero nuove nascite o adozioni oltre il primo figlio, i dipendenti avranno a disposizione l'ulteriore somma una tantum di 2.000 euro per il secondo figlio e di 3.000 a partire dal terzo figlio.
"Dopo 60 anni di lavoro penso sia giusto volersi dedicare ai propri collaboratori e al proprio territorio - ha dichiarato Bulla - anche perché chi lavora qui merita di essere ricompensato. Se l'azienda va bene è merito di tutti, e visto che viviamo in un territorio ricco di aziende, la speranza è che altri possano prendere esempio da questa iniziativa".
Lo stesso Bulla ha sottolineato nel servizio del Tg1: "Non voglio morire coi soldi in banca, preferisco che restino all'azienda, soprattutto a chi produce".