11/04/2019

La dinamica delle posizioni di lavoro dipendente nel primo trimestre 2019

Gli ultimi dati pubblicati dall'Osservatorio di Veneto Lavoro.

Il mercato del lavoro veneto conferma in questo inizio di 2019 le tendenze mostrate sul finire dello scorso anno: crescita dell'occupazione, seppure in rallentamento, forte incremento dei posti di lavoro a tempo indeterminato, contrazione dei contratti a termine. È quanto emerge dalle anticipazioni dell'Osservatorio di Veneto Lavoro sui dati del primo trimestre dell'anno, che saranno analizzati nel dettaglio nel report "La Bussola" in uscita a maggio.

Tra gennaio e marzo i posti di lavoro dipendente sono aumentati in regione di 52 mila unità, un risultato simile a quello del primo trimestre 2018 (+60 mila), ma a cambiare rispetto a un anno fa è il contributo alla crescita fornito rispettivamente dai rapporti stabili e dal lavoro a termine. I contratti a tempo indeterminato e di apprendistato interessano oggi il 34% delle assunzioni (erano il 18% un anno fa) e costituiscono oltre la metà dei nuovi posti di lavoro (contro il 23% del 2018). Tempo determinato e somministrazione proseguono invece la contrazione avviata lo scorso anno e accentuatasi nell'ultimo trimestre con l'entrata in vigore del Decreto Dignità.

Come già osservato in precedenti analisi, i fattori decisivi per l'incremento del tempo indeterminato si sono rivelati l'alto volume di contratti di lavoro a tempo determinato attivati tra il 2017 e il 2018, che hanno successivamente comportato anche un più elevato numero di trasformazioni a tempo indeterminato, gli incentivi previsti per gli under 35 dalla legge di bilancio 2018 e, a partire dal mese di novembre, le restrizioni introdotte per i contratti a termine, che hanno indotto le imprese ad adottare altre strategie, compresa la trasformazione dei contratti da tempo determinato a indeterminato.

Particolarmente evidente l'orientamento delle aziende a evitare l'obbligo introdotto dal Decreto Dignità di apporre la causale ai contratti a tempo determinato al superamento dei 12 mesi o in caso di rinnovo. Oltre alle trasformazioni, si sono infatti verificati l'incremento dei contratti di somministrazione a tempo indeterminato (il cosiddetto staff leasing, che tuttavia incide pochissimo sul totale delle assunzioni stabili) e delle durate medie di quelli a termine, e la riduzione delle proroghe e dei rinnovi.

Sul totale dell'occupazione dipendente, quindi, al momento la contrazione del lavoro a termine (-15 mila posizioni di lavoro su base annua) risulta ampiamente bilanciata dalla crescita del tempo indeterminato e la dinamica tendenziale si mantiene positiva, seppure rallentata. Se e quanto la fase di crescita potrà continuare dipenderà in gran parte proprio dalla persistenza e dalla velocità del rallentamento tuttora in atto.

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