05/06/2019

Procedura UE, Boccia: "Alcune misure hanno impattato negativamente su conti e prospettive del Paese"

"La procedura conferma quanto Confindustria afferma da tempo e cioè che i provvedimenti vanno valutati per gli effetti che hanno sull’economia reale".

"La proposta della Commissione europea di aprire la procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per debito eccessivo non è inattesa. Semmai, conferma quanto Confindustria afferma da tempo e cioè che i provvedimenti vanno valutati per gli effetti che hanno sull’economia reale e sulla capacità di far scendere il rapporto tra debito e PIL. Bisogna prendere atto che alcune misure intraprese hanno impattato negativamente sui conti e le prospettive del Paese”. Così il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia nel commentare il Rapporto che arriva da Bruxelles.

“L’importante, adesso, è aprire un dialogo con l’Unione Europea e predisporre un serio e credibile piano di medio termine che conduca il Paese verso una crescita più sostenuta e verso una traiettoria di riduzione di deficit e debito – continua Boccia -. Come abbiamo più volte ricordato, il debito pubblico è una questione tutta italiana e lo scontro con l’Europa non è nell’interesse nazionale per cui dobbiamo compiere tutti gli sforzi possibili per evitarlo”.

“La decisione dell’Europa ci consiglia inoltre di porre la massima attenzione sul nodo risorse in vista della prossima legge di bilancio”, prosegue il presidente di Confindustria, sottolineando che scontri e incomprensioni fanno aumentare l’incertezza e la sfiducia nel Paese con la conseguenza, tra l’altro, di spingere verso l’alto lo spread, innalzare il costo dell’indebitamento per imprese e famiglie, rendendo più difficoltoso il percorso di riduzione del debito. Al di là della necessità di fronteggiare la richiesta d’infrazione ribadiamo che le partite da giocare in Europa sono più di una, e che fondamentale importanza riveste la capacità di incidere nella scelta del presidente della Commissione, del commissario per l’Italia, del prossimo numero uno della Bce”.