Laura Dalla Vecchia, vicepresidente di Confindustria Vicenza con delega alle relazioni industriali, commenta il DDL S. 2059, primo firmatario Maurizio Romani, che prevede l'autocertificazione dell'assenza dal lavoro per i primi tre giorni di malattia.
"La presentazione di un disegno di legge di questo genere è un fatto gravissimo, non voglio nemmeno immaginare che possa essere votata dai senatori della Repubblica - afferma Dalla Vecchia -. Si tratta di una proposta che incentiva i furbetti dell'assenteismo, una casta di intoccabili che sfruttano ogni minimo appiglio per evitare di presentarsi al lavoro a scapito dell'azienda e dei colleghi seri che per fortuna rappresentano la grande maggioranza. Questo DDL fornisce loro un'arma potentissima, sapendo, poi, che possono contare sull'impunità assoluta visto che i controlli sono e saranno praticamente nulli, a meno che non si voglia - e di certo non si vorrà - assoldare squadre di controllori e spostare il problema delle certificazioni dagli studi medici a quelli dell'INPS.
Mi sorprende che questa proposta abbia l'avallo dei medici, si tratta di uno strumento che screditerebbe la loro professionalità visto che sposterebbe sul paziente una competenza e una responsabilità che, oggi, fanno capo ai medici del Servizio Sanitario Nazionale. E, aggiungo, senza che questa norma tuteli in alcun modo chi è malato.
È evidente che certi nostri 'rappresentanti' in Parlamento vogliono far passare come norme di efficienza e semplificazione provvedimenti che rischiano di affossare il nostro livello di competitività e produttività nei confronti dei competitor stranieri".
Photo: By Francesco Gasparetti from Senigallia, Italy (Flickr) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons
"La presentazione di un disegno di legge di questo genere è un fatto gravissimo, non voglio nemmeno immaginare che possa essere votata dai senatori della Repubblica - afferma Dalla Vecchia -. Si tratta di una proposta che incentiva i furbetti dell'assenteismo, una casta di intoccabili che sfruttano ogni minimo appiglio per evitare di presentarsi al lavoro a scapito dell'azienda e dei colleghi seri che per fortuna rappresentano la grande maggioranza. Questo DDL fornisce loro un'arma potentissima, sapendo, poi, che possono contare sull'impunità assoluta visto che i controlli sono e saranno praticamente nulli, a meno che non si voglia - e di certo non si vorrà - assoldare squadre di controllori e spostare il problema delle certificazioni dagli studi medici a quelli dell'INPS.
Mi sorprende che questa proposta abbia l'avallo dei medici, si tratta di uno strumento che screditerebbe la loro professionalità visto che sposterebbe sul paziente una competenza e una responsabilità che, oggi, fanno capo ai medici del Servizio Sanitario Nazionale. E, aggiungo, senza che questa norma tuteli in alcun modo chi è malato.
È evidente che certi nostri 'rappresentanti' in Parlamento vogliono far passare come norme di efficienza e semplificazione provvedimenti che rischiano di affossare il nostro livello di competitività e produttività nei confronti dei competitor stranieri".
Photo: By Francesco Gasparetti from Senigallia, Italy (Flickr) [CC BY 2.0 (http://creativecommons.org/licenses/by/2.0)], via Wikimedia Commons