20/01/2022

Energia: "Tempo scaduto, le aziende chiudono. Abbiam presentato proposte, ora risposte da Draghi”

Dalla Vecchia: “Il voto per il Quirinale non rallenti l’azione delle istituzioni: i partiti considerino la questione come emergenza nazionale”.

Il sistema nazionale di Confindustria ha presentato al MISE una serie di proposte congiunturali, urgenti e concrete, anche con delle specifiche sul settore gas ed elettrico, in merito alla crescita esponenziale dei prezzi dell’energia.
 

Non c’è più tempo da perdere - afferma la presidente di Confindustria Vicenza Laura Dalla Vecchia -. Siamo felici che il Ministro Giorgetti abbia convocato il tavolo con le nostre rappresentanti nazionali, le quali stanno portando a Roma le grida dall’allarme, purtroppo fino ad ora sottovalutate, provenienti dai territori, in primis dal Veneto e da Vicenza”.
 

È infatti da maggio 2021, appena eletta alla Presidenza di Confindustria Vicenza, che Laura Dalla Vecchia riporta pubblicamente le preoccupazioni delle industrie beriche sul rialzo dei prezzi delle materie prime.
 

“La situazione è evidentemente difficile anche perché non si possono risolvere dall’oggi al domani quelle criticità che hanno portato a questa situazione insostenibile – spiega la presidente degli Industriali di Vicenza -. Questo perché, da una parte, alcune di esse hanno radici lontane, ovvero dipendono decisioni ideologiche eminentemente sbagliate che hanno caratterizzato la politica energetica italiana degli ultimi 40 anni.

Dall’altra sappiamo che il caro gas, ad esempio, dipende da situazioni geopolitiche che nulla hanno a che fare con le catene del valore della manifattura, ma con giochi di potere e di speculazione.

Inoltre, ci si è messa anche Bruxelles che, come ha ben sottolineato Tavares nei giorni scorsi, ha imposto all’industria delle soluzioni tecnologiche per la diminuzione della CO2 che non solo non sono realistiche, ma non sono affatto le più efficienti sia per l’ambiente che per l’economia, mettendo in difficoltà in primis i redditi medio-bassi.

Questo però non ci può lasciare inermi perché le aziende chiudono, dalle pizzerie alle grandi imprese. E perché i sistemi paese dei nostri competitor europei, Francia e Germania, che già in principio partivano da una condizione vantaggiosa rispetto a noi, si sono già mossi”.
 

La richiesta di intervento a Draghi: Confindustria, come sempre, oltre ad evidenziare i problemi, cerca di dare un contributo portando delle soluzioni. Ora attendiamo fiduciosi la risposta del Governo, di Giorgetti in primis, ma anche da Palazzo Chigi”, tanto è vero che Confindustria ha chiesto l’istituzione di una task force in capo proprio alla Presidenza del Consiglio.
 

L’appello, poi, si rivolte ai partiti che a breve si riuniranno per l’elezione del Presidente della Repubblica: “Mi auguro che l’imminente voto per il Quirinale non comporti un rallentamento dell’azione delle istituzioni su questo tema che è, senza mezzi termini, una questione di emergenza nazionale che i partiti devono mettere al punto 1^ della propria agenda di priorità, dimostrando davvero se, oltre le logiche di Palazzo, sono vicini alle esigenze delle persone e del lavoro”.
 

Anche perché l’urgente questione energetica ne traina anche altre: “La spinta miope verso una elettrificazione ‘selvaggia’ sta, per esempio, rendendo introvabili molte materie prime – conclude Dalla Vecchia -. Questo comporta ulteriori aumenti (su componenti elettronici, rame, materie prime legate a terre rare, ad esempio) che prima si riflettono sulle imprese e poi su ogni singolo cittadino. Prima di trovarci di fronte a nuove emergenze inflattive, che già vediamo all’orizzonte, governo e imprese, insieme, hanno la possibilità di poter agire andando a definire un piano pluriennale di conversione energetica che tenga conto delle dovute fasi di transizione e che cerchi di gestire in maniera intelligente questa folle corsa dei prezzi”.