04/12/2022

Treno Vicenza-Schio: elettrificazione e eliminazione dei passaggi a livello

La Presidente Dalla Vecchia: "Avere convogli ogni 30 minuti è una cosa che dovrebbe essere considerata quasi banale"

"L’elettrificazione della linea ferroviaria Vicenza-Schio non può essere una questione di ‘se’, ma solo di quando, prestissimo, e come", inizia così l'intervento della presidente di Confindustria Vicenza Laura Dalla Vecchia in merito al dibattito pubblico sulla tratta ferroviaria tra i due centri.

"Avere un collegamento Vicenza-Schio, con convogli ogni 30 minuti, è una cosa che dovrebbe essere considerata quasi banale. Perché le infrastrutture che contano non sono solo quelle digitali e tecnologiche, ma anche e, sempre più, quelle legate alla mobilità rapida, efficiente e pulita.

Quelle a cui guardano le giovani generazioni, l’Italia di domani e i talenti che vengono da fuori.

Un tipo di infrastruttura che oggi non è rappresentata nemmeno lontanamente dalla Vicenza-Schio del 2022. Serve una linea elettrificata e privata di anacronistici passaggi a livello, che ovviamente è più sostenibile e sicura rispetto a una fila di auto incolonnate in autostrada o nei centri abitati.

Chiaramente ci sono delle soluzioni tecniche non semplici da individuare per far sì, come necessario, che il tracciato sia efficiente per il treno e, allo stesso tempo, non crei problematiche peggiorative alla viabilità su strada e tantomeno ai centri abitativi attraversati.
L’obiettivo di questa infrastruttura è migliorare la qualità della vita e creare nuove opportunità.
In questo senso, è comprensibile che servano approfondimenti e siamo i primissimi interessati a conoscere l’esito degli studi comparativi in corso.

Ma deve essere anche chiaro che bisogna fare in fretta, non può essere che, anche su questa infrastruttura strategia, l’attesa sia infinita. Vanno fatte, con la dovuta perizia, le valutazioni tecniche, ma poi le considerazioni politiche dovranno essere necessariamente rapide.

Questo è un territorio che si deve confrontare con i giganti del mondo, popolato da globe trotter che camminano sui marciapiedi internazionali e che vedono con i propri occhi quanto investono i paesi nostri concorrenti in infrastrutture. Ecco perché dobbiamo essere capaci di immaginare che si possa fare di Vicenza un hub collegato, da una parte, con le grandi vie dell’alta velocità europea e, dall’altra, con tutti gli altri baricentri della provincia.

Non è una idea nuova: quando Alessandro Rossi, 150 anni fa, creò la Vicenza-Schio pensava alle persone e non solo alle merci. Quella era già, a modo suo, quella che oggi chiamiamo metropolitana di superficie.

Insomma, nel Vicentino dobbiamo essere, in concreto, capaci di decidere e mettere a terra questi progetti. Non si può pensare ad una provincia importante, come la nostra, incastrata in un sistema di mobilità fermo.

Il mio auspicio è che, almeno sul territorio, si riesca a unire intenti e forze, a fare in modo che amministratori di tutti i colori politici e mondo delle imprese riescano a dialogare e lavorare insieme. Come, ai tempi di Rossi, si fece proprio con la ferrovia che in provincia, in un momento in cui si iniziava a costruire le basi di quella che è la Schio produttiva di oggi, c'era un treno che entrava addirittura negli ambiti delle fabbriche.

Mi piacerebbe davvero che dessimo, dalla provincia, un segnale di pragmatica concretezza al resto del Paese.

Un segnale di come si possano davvero fare le cose che servono, in tempi ragionevoli, con costi giusti, con attenzione alle persone e ambiente.
Lo facevamo nell'800, perché adesso no?"