12/09/2022

Neuromarketing e web, un nuovo binomio vincente per le aziende

L’obiettivo è ottimizzare comunicazione e marketing tramite tecniche e strumenti che permettono di scoprire le emozioni che guidano le scelte.

Qualche anno fa Google ha realizzato un piccolo esperimento, cambiando il testo della call to action del servizio dedicato alle strutture ricettive da “prenota una stanza” a “controlla la disponibilità”. Risultato: +17% di conversioni. Il test dimostrò come il nuovo microcopy generava emozioni più rassicuranti negli utenti durante il loro percorso d’acquisto.    

Questo è solo uno dei tanti esperimenti condotti negli ultimi anni nell’ambito di una nuova e affascinante disciplina: il neuromarketing.

Neuroscienze e marketing si fondono per individuare e monitorare cosa accade nel cervello delle persone durante l’esperienza d’acquisto, l’approccio con un prodotto, la navigazione di un sito web, la fruizione di contenuti sui social media. L’obiettivo è quello di ottimizzare le strategie di comunicazione e marketing tramite tecniche e strumenti che permettono di entrare nella mente dei consumatori per scoprire le emozioni che guidano le loro scelte.

Per molti anni appannaggio di brand che possono contare su grossi budget e dipartimenti dedicati alla ricerca, oggi il neuromarketing si sta progressivamente estendendo anche a piccole e medie aziende, in particolare nell’ambito del digitale. Al pari di un prodotto fisico per cui si studiano packaging, posizionamento sugli scaffali, fascia di prezzo ed altri elementi di mercato, per un sito web o per una pagina social sono determinanti le immagini, i colori della grafica, lo stile di scrittura, i formati multimediali, la disposizione degli elementi. Il principio cardine del neuromarketing applicato al web è quello della fluidità cognitiva: l’utente non deve incontrare ostacoli nel suo percorso verso la conversione, che sia un click su un link, la compilazione di un form o un acquisto online.

Dallo studio della user experience fino alla scelta delle parole chiave sulle quali investire sui motori di ricerca, il neuromarketing può offrire spunti interessanti per comprendere le scelte dei potenziali clienti all’interno di un contesto mediatico sempre più sovraccarico di stimoli. Le statistiche ci dicono che nel corso della nostra vita siamo esposti a circa 2 milioni di spot televisivi, ai quali si aggiungono tutte le pubblicità offline, online e sui social media. Catturare l’attenzione e mantenere l’interesse delle persone è una sfida complessa per ogni azienda e il neuromarketing può aiutare a superarla.

Quali sono i colori in grado di stimolare maggiormente l’attenzione? Quali sono le parole chiave di un testo che rassicurano durante un percorso di acquisto online? Quale disposizione delle foto su un sito può aumentare le probabilità di compilazione di un form? Grazie a strumenti come il tracciamento oculare, l’elettroencefalogramma, l’elettrocardiogramma o la risonanza magnetica funzionale – considerata attualmente il tool più sofisticato – possiamo ottenere informazioni che ci aiutano a dare risposta a queste domande, migliorando così l’efficacia degli investimenti in comunicazione e marketing.

 


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Martedì 27 settembre | 9:00 - 12:00



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Antonio Deruda

Antonio Deruda

Consulente e docente di comunicazione digitale con vent’anni di esperienza. Tiene numerosi corsi in master universitari e scuole di specializzazione. È professore a contratto di Psicologia della Comunicazione e Neuromarketing. Organizza corsi su molteplici aspetti del digitale per aziende aderenti a Confindustria. Ha lavorato a progetti di formazione promossi da Microsoft, Vodafone, Samsung, Fastweb, Sky e Google. È trainer certificato Facebook e collabora con la multinazionale sui loro progetti di formazione italiani ed europei. Ha coordinato la comunicazione digitale della presidenza italiana del G20.