Nata nel 1964 Conceria Junior ha festeggiato quest’anno i 60 di attività e rappresenta ancor oggi una delle realtà d’eccellenza del settore conciario del polo della valle del Chiampo. Nell’azienda, guidata da Giobatta Castaman affiancato dal cugino Paolo e dai due figli di Giobatta Michele e Andrea, operano 22 dipendenti e si respira un clima di famiglia: il tasso di dimissioni è molto basso, la maggior parte dei lavoratori sono fidelizzati da anni.
Nonostante le piccole dimensioni, Conceria Junior è fra le poche realtà a realizzare prodotti a ciclo completo, dalla materia prima al prodotto finito: specializzata nella lavorazione del vitello, realizza veri e propri “gioielli” artigianali di altissima qualità per alcuni fra i più grandi brand internazionali della moda, in particolare per il mondo luxury. La sostenibilità è un valore che da molti anni orienta tutte le strategie di business, un percorso in continua evoluzione per adattarsi alla domanda del mercato e del consumatore e alle nuove conquiste della ricerca e delle tecnologie.
Negli ultimi mesi l’azienda è stata impegnata con Niuko Innovation & Knowledge, società di formazione di Confindustria Vicenza, in un’attività di consulenza su questi temi. Un investimento cui si è affiancato un percorso finanziato a valere su fondi FSE grazie al progetto DGR. 1644 del 19/12/2022 - Competenze in transizione 1098-0001-1644-2022 Greenpower per il distretto della pelle: da una visione aziendale ad una collettiva, che vede come ente capofila Cesar e coinvolge Niuko fra i partner di progetto. Oltre ad essere fra le poche realtà che lavora a ciclo completo - con prodotti che spaziano dalla calzatura alla pelletteria alla selleria - Conceria Junior è anche una delle poche aziende ad aver sviluppato la capacità di realizzare prodotti metal free, ovvero che non contengono cromo o altri metalli pesanti. "Fornire i grandi brand - spiega Giobatta Castaman, grandissimo conoscitore del mondo della lavorazione delle pelli oltre che imprenditore appassionato - è stata in un certo senso una necessità imposta dall’andamento del mercato, una sfida talvolta faticosa, ma che al tempo stesso ci porta sempre ad evolverci e a tenere alta l’asticella per rispondere ai loro rigidissimi standard di qualità. Così ad esempio la produzione metal free è nata dalla richiesta di un grandissimo brand: non era un’impresa semplice e non c’erano risposte preconfezionate, ci siamo subito messi al lavoro con un’intensa attività di ricerca e sviluppo, coinvolgendo anche alcune aziende del settore chimico del territorio, finché non siamo riusciti ad arrivare all’obiettivo".
Con l’evoluzione del settore cresce anche la domanda di competenze altamente specializzate: "Uno dei miei figli, Andrea - continua il titolare - ha conseguito la laurea in Scienze Ambientali con la tesi sulla depurazione delle acque reflue di conceria, mentre Michele, l’altro figlio, ha seguito il percorso ITS Green Leather Manager. Il loro apporto in azienda è fondamentale. Certo, il sogno sarebbe quello di avere a Vicenza anche un corso universitario dedicato al mondo della conceria, un percorso che manca nel nostro Paese e che chiediamo da tempo". L’impegno di Conceria Junior sul fronte della sostenibilità è confermato anche da un lungo elenco di certificazioni, dalla ISO 9001, conseguita per la prima volta già nel 2005, alla certificazione di gestione del sistema aziendale UNI EN ISO 14001:2015, dalla CER-016A-2018-TRACEABILITY per la tracciabilità delle materie prime alla certificazione Lavorosicuro relativa alla sicurezza sul lavoro. Anche il percorso FSE, affidato al docente Nikita Taramelli, è dedicato al tema della qualità e dell’ambiente: è stata realizzata un’analisi a 360 gradi della politica ambientale, dal controllo operativo ai fattori di rischio, dal tema degli scarichi ai rifiuti prodotti, fino al processo di lavorazione e al tema della misurazione dell’impronta idrica. Una fotografia dell’esistente - realizzata anche attraverso interviste in profondità ai collaboratori dell’azienda - che ha portato alla redazione del bilancio di sostenibilità per mettere a sistema tutte le azioni intraprese. Grazie alla collaborazione con Niuko l’azienda ha inoltre redatto lo scorso marzo il modello 231 per la prevenzione dei reati connessi all’attività aziendale. "Stiamo vivendo una fase innegabilmente difficile per l’intero settore conciario - conclude Castaman - soffriamo la crisi di vendite che ha investito il settore della moda, dettata anche dai conflitti e dai tanti elementi di incertezza che negli ultimi anni si sono affacciati sullo scenario mondiale. Nonostante ciò, abbiamo scelto di non arretrare sul tema dell’investimento nella sostenibilità, che riteniamo davvero strategico".