23/01/2013

Quelli che pensano alle auto a fine corsa

Autodemolizioni Bresolin è un gruppo industriale leader nazionale nel recupero di componenti auto.

LA SCINTILLA DELL'IMPRENDITORE - La Bresolin Autodemolizioni, leader a livello nazionale nel riciclaggio e nel recupero di componenti auto, nacque nel lontano 1985, quando Daniele Bresolin trasformò in un’impresa ciò che era un’alternativa all’ozio. Tutto ebbe inizio quasi per gioco, un modo diverso per occupare i fine settimana senza gettarli nell’inutilità. Un venerdì sera del 1984 due fratelli, Daniele e Lorenzo Bresolin, insieme all’amico Vittorio Bertozzo, ebbero la brillante di idea di sfruttare il sabato pomeriggio e qualche domenica con un’attività divertente quanto impegnativa. Con delle auto dismesse procurate da Lorenzo, i fratelli si trovarono nel campo di Vittorio a smontare automobili investendo proficuamente il tempo libero. Dopo qualche mese, intuite le potenzialità dell’attività di recupero dei metalli ferrosi, Daniele diede avvio alla vendita dei prodotti della demolizione”.
E’ andata proprio così, come l’hanno raccontata gli studenti del liceo Brocchi di Bassano nel loro elaborato per il concorso “Le Storie d’Impresa”. Prima di quel venerdì sera di tanti anni fa Daniele Bresolin aveva smontato solo… animali. Faceva il macellaio, ma aveva in sé la scintilla dell’imprenditore. Oggi è a capo di un colosso della demolizione e della vendita di ricambi auto nuovi e usati, un gruppo industriale dal quale escono dissezionate diecimila automobili all’anno, oltre ad altre tremila destinate ad essere esportate “intere”.

LA GERMANIA E L'EST - Daniele Bresolin, i suoi soci e i suoi collaboratori hanno sempre guardato lontano. Quello che gli studenti del Brocchi hanno definito “un impero fondato sul coraggio, sulla tenacia, sulla fiducia in sé stessi” è decollato tra il 1997 e il 1998, quando l’azienda bassanese divenendo un punto di riferimento per gli operatori della Germania, la patria dell’automotive. Ma i primi approcci con l’esportazione risalgono al periodo successivo alla caduta del muro di Berlino. Le popolazioni dell’Est respiravano la democrazia ma non potevano permettersi il bene di consumo che più la simboleggiava, il “macchinone”. A meno che il “macchinone” non fosse usato, e il Gruppo Bresolin poteva provvedere alla bisogna. Le auto usate provenienti dalla ditta bassanese ebbero una vasta diffusione anche nei Balcani dopo la guerra nell’ex Jugoslavia.
Oggi Bresolin Group si compone delle società Bresolin Autodemolizioni srl, B&B intertrade spa (capogruppo), Future-net srl, Br Motors srl e Delta srl. Complessivamente vi lavora una cinquantina di addetti.
All'interno dell’Autodemolizione Bresolin, l'azienda storica del gruppo, al trattamento delle auto demolite è riservata una superficie di 5.000 metri quadrati, con l’aggiunta di due aree di bonifica di bombole di metano, otto punti di smontaggio, un’area di separazione del materiale e varie aree di stoccaggio dei ricambi. Il rispetto delle procedure previste dalla legislazione è massimo. Il recupero dei materiali, in conformità con la normativa vigente, raggiunge l’85%.

ATTENZIONE AD AMBIENTE E FORMAZIONE - Alla Bresolin Group la responsabilità sociale è un credo. Fra gli obiettivi primari della Bresolin c’è la creazione di un sistema di gestione integrato qualità e ambiente che comprende il miglioramento continuo della qualità erogata e della tutela ambientale, l'ottimizzazione dei consumi energetici e delle materie prime, l'uso di materiali riutilizzabili e riciclabili, la promozione di una gestione dei rifiuti orientata alla loro riduzione e riutilizzo, la sensibilizzazione dei fornitori alle tematiche della qualità e del rispetto ambientale. Un altro pilastro della politica aziendale di Daniele Bresolin è la sinergia con le scuole del territorio.
"Qui da noi gli stage e l’alternanza scuola-lavoro sono una realtà consolidata. Sono sempre stato molto favorevole ad avere gli studenti in azienda. Chi li ritiene una perdita di tempo sbaglia – afferma l’imprenditore bassanese -. I ragazzi portano energia e freschezza, oltretutto sono i nostri principali messaggeri nel territorio. Gli imprenditori dovrebbero investire di più nei ragazzi. Otterrebbero tre obiettivi importantissimi: creare una società migliore, offrire dei posti di lavoro, migliorare la propria azienda. Che ne sarà dell’azienda in futuro se non si coltivano al suo interno delle persone capaci e innamorate del loro lavoro? Oltretutto la famiglia è un anello sempre più debole della società e credo che chi è alla guida di un’azienda debba farsi carico anche di queste responsabilità”.
“Gli studenti hanno fame di intelligenza pratica, di saper fare, di sporcarsi le mani - aggiunge Bresolin -. E’ a loro che vogliamo trasmettere i nostri valori: lavoro, onestà, correttezza, la famiglia. E l’importanza di credere in qualcosa”.