19/06/2019

Conceria Pasubio: il fatturato consolidato 2018 arriva a 313 milioni

Soddisfazione per la famiglia Pretto dopo il 'matrimonio' con il fondo CVC: "Fatti investimenti per valori doppi rispetto alla media storica".

Si è tenuta, presso la sede sociale di Arzignano, l’Assemblea dei soci che ha approvato il Bilancio di Esercizio 2018 della Conceria Pasubio, il primo dell’epoca che segue il 'matrimonio’ tra la famiglia Pretto e CVC, il fondo di private equity, guidato in Italia da Giampiero Mazza e da Giorgio De Palma, che nell’ottobre 2017 è entrato nel capitale dell’azienda.

“Siamo molto soddisfatti dei risultati conseguiti - spiegano Luca e Alberto Pretto, azionisti e Amministratori Delegati del Gruppo -. Abbiamo raggiunto 313 milioni di euro di fatturato consolidato; e se pur il risultato netto civilistico, per effetto degli ammortamenti extragestionali derivanti dalla fusione tra le società della catena di controllo poste per l’ingresso di CVC, è negativo, il risultato gestionale ha superato 40 milioni. Abbiamo generato 38 milioni di euro di flussi di cassa dopo aver fatto investimenti per valori doppi rispetto alla media storica della nostra azienda”.

E se il 2018 è ormai alle spalle, anche per il 2019 la prospettiva sembra rivolta a risultati ancor più eclatanti: Prevediamo di crescere del 5% a livello di ricavi e di superare ampiamente 50 milioni di euro di risultato gestionale. Nonostante il mercato dell’auto - aggiunge Luca Pretto -, dopo un decennio di crescita ininterrotta, sembra dare segnali di flessione, il nostro posizionamento nel segmento luxury e premium traccia prospettive di ulteriore crescita; ci stiamo accreditando in nuove case automobilistiche e stiamo acquisendo i modelli più prestigiosi e di successo delle case già nostre clienti (da Porsche a Jaguar Land Rover, da Bentley a BMW, da Audi a Maserati e Lamborghini). D’altra parte, l’espansione delle nostre attività alle fasi successive nella catena del valore degli interiors, includendo le attività di taglio e laminazione, ci consente di migliorare la presa sui nostri clienti e di ottimizzare il nostro processo produttivo”.

L'azienda fa sapere, poi, come le performance del primo quadrimestre sembrano essere in linea con le previsioni di un fatturato di 110 milioni di euro, in crescita dell’8%, e un EBITDA vicino ai 20 Milioni di euro.

“Quando – aggiunge Luca Pretto - ti trovi a guidare un Consiglio di Amministrazione in cui siedono personaggi del calibro di Gianandrea De Bernardis e di Alfredo Altavilla (l’ex manager FIAT braccio destro di Marchionne, ndr) oltre a Giampiero Mazza e Giorgio DePalma (che siedono in CdA in rappresentanza del Fondo, ndr) assapori il gusto di vedere la tua azienda proiettata al loro livello. E dunque le discussioni sulla dinamica gestionale e sulle prospettive strategiche, salgono ad un livello superiore. L’oggettività e la lucidità con cui abitualmente si affrontano i vari temi di gestione e si valutano le opzioni strategiche, hanno impresso un ritmo nuovo all’azienda. I nostri soci, pur se non coinvolti direttamente nella gestione, ci hanno insegnato a lavorare e decidere con disciplina, mantenendo comunque intatto lo spirito imprenditoriale”.

I risultati gestionali positivi preludono certamente ad una stagione di grandi novità strategiche. “Stiamo valutando diverse opportunità di crescita inorganica con degli add-on strategici sia per il mercato automotive sia per il mercato leather in generale, perché siamo fortemente convinti che le importanti sinergie che ne possono derivare, migliorerebbero sensibilmente il nostro posizionamento competitivo ed aumenterebbero il valore della nostra azienda”.

“La crescita dell’azienda ha portato ad un importante sviluppo dei livelli occupazionali: a fine 2017 gli addetti erano 740 ed oggi sono 1022”. Motivo di orgoglio per i fratelli Luca e Alberto Pretto è il nuovo Management Team che supporta il loro lavoro. “L’integrazione tra la tradizionale squadra Pasubio, diretta dall’ing. Claudio Azzaretto nel ruolo di CTO ed i nuovi manager di livello internazionale (il nuovo COO Stefano Gelsomini e il nuovo CFO Giuseppe Viola, hanno lavorato per aziende del calibro di Livanova, Pirelli, Nivea, AirOne e Damiani) si è realizzata in modo eccellente, senza alcuna defezione”.

“Guidiamo un team coeso e molto motivato che sta rivoluzionando il nostro modo di esercitare l’attività conciaria e sta trasformando i processi industriali, commerciali, finanziari e operativi su basi scientifiche. Siamo certi di raccogliere frutti straordinari da questo nuovo grosso lavoro di squadra”.