13/09/2019

60 anni di Conceria Pasubio: un'evoluzione continua dalla calzatura alla Lamborghini

La storia dell'azienda fondata dalla famiglia Pretto dal 1959 ad oggi.

Era il 1959 quando quella che oggi si chiama Conceria Pasubio mosse i primi passi grazie all’intraprendenza di quattro fratelli, Mario, Bruno, Lorenzo e Vittorina, che ad Arzignano fondarono la conceria Fratelli Pretto con una produzione focalizzata sulla pelle per calzature e una produzione di quasi 3.000 metri quadri al giorno.

Dopo qualche anno l’azienda diventò quindi Conceria Pasubio con anche i nuovi ingressi di Luigi Loiero e Sergio Ruffo nella compagine societaria. Il nome Pasubio rimanda alla mitica vetta delle prealpi vicentine che segna il confine con il Trentino e che è stata protagonista delle vicende storiche di inizio 900.

Poi, in nemmeno 10 anni, dall’azienda della famiglia Pretto presero vita altre tre imprese.

La prima fu la 3-P (che sta per: 3 fratelli Pretto, ovvero Mario, Bruno e Lorenzo) che costituirono un’azienda di produzione di macchinari per l’industria conciaria in grado di migliorare quei difetti di lavorazione dovuti al lavoro non meccanizzati.

Quindi fu la volta di Spaccatrice Arzignanese che nel 1973 si insediò nella nuova zona industriale di Arzignano. Il nome richiama esplicitamente uno dei macchinari protagonisti delle prime fasi della lavorazione delle pelli di cui l’allora neonata azienda dell’Ovest Vicentino era dedicata.

Nel 1975 nacque, infine, ELLE-PI con l’obiettivo di riuscire a utilizzare tutte le parti della pelle, comprese le croste.

Questo gruppo di aziende vide un riscontro anche nei numeri: oltre 55.000 metri quadri al giorno la produzione nel 1977.

Conceria Pasubio prese attivamente parte, quindi, a quegli anni che furono straordinari per l’Italia grazie al traino fornito dal boom dell’industria tricolore e del Nordest il quale, da area rurale, si trasformava in quella che venne ribattezzata locomotiva d’Italia.

Gli anni Ottanta, con Mario Pretto e Luigi Loiero nel ruolo di Amministratori, si aprirono, poi, con grandi traguardi: il rafforzamento nel campo della calzatura, la creazione di un dipartimento interno dedicato alla brevettazione che fece da trampolino per il successo commerciale in ambio europeo e l’ingresso, come fornitore, nel campo dell’automotive per marchi come Maserati e Gruppo PSA (che oggi possiede i marchi Peugeot, Citroën, DS, Opel e Vauxhall Motors).

Parallelamente Spaccatice Arzignanese, guidata da Alberto Pretto, il figlio di Mario, toccò il nuovo record di 80.000 chili di pelle lavorata al giorno diventando uno dei principali stabilimenti continentali del settore.

Gli anni Novanta furono quelli del cambio di sede che dai 18.000 metri quadrati del precedente di via Baracca, si trasferì nello stabilimento della zona industriale di Arzignano da 30.000 metri quadri.

Un cambiamento che si riflesse anche nella produzione che da un 80% dedicato alla calzatura contro un 20% all’automotive, vide quest’ultimo settore prevalere, in un primo tempo come produzione esclusiva, e poi come produzione maggioritaria con un ritorno, però, grazie anche all’ingresso in azienda di Luca Pretto, figlio di Mario, della produzione in ambito calzaturiero, in particolar modo in una nicchia di mercato specifico e prestigioso della pelle per mocassini.

Nel 1997 Conceria Pasubio si posiziona come uno tra i principali player europei del settore conciario con una produzione giornaliera di 5000 pelli per l’automotive e 1000 per le calzature, mentre nel 1998 inizia la fornitura per Volkswagen China per i modelli New Passat, Lavida, Polo e Vista.

Il 1998 segnò invece la vendita di ELLE-P.

Gli anni 2000 rappresentano ancora, per Conceria Pasubio, un decennio di grandi cambiamenti con la vendita, nel 2007, di 3P e con Luca ed Aberto Pretto che nel 2009 prendono le redini dell’azienda diventandone Amministratori a seguito della scomparsa del padre Mario.

Ma fu anche un decennio che vide il termine della produzione in ambito calzaturiero per espandere, invece, la propria presenza nel mondo dell’automotive.

Sono di questi anni, infatti, delle forniture (in ordine): per tutti i modelli Jaguar, Bentley, Skoda China e Skoda EU, per Range Rover, Range Rover Sport, Evoque e Discovery Sport di Land Rover.L’ultimo decennio si aprì, nel 2010, con la fondazione di Pasubio Interior Design per la produzione di pelle per l’arredamento di media ed alta gamma, settore che si affianca alla continua espansione quantitativa e qualitativa dell’automotive.

Conceria Pasubio (che dal 2012, con l’uscita della famiglia Loiero, è controllata al 100% dalla famiglia Pretto) ‘conquista’ infatti la prestigiosa fornitura per tutti i modelli Lamborghini e dei modelli Carrera, Macan, Panamera e Cayenne di Porsche, C-Max, Mondeo e Ecosport di Ford, Cee’d di KIA, Touran di Volkswagen Europa nonché di Hyundai, Maserati, BMW e Alfa Romeo.

Ma gli anni Dieci del 2000 sono stati anche forieri di espansioni: viene aperto Pasubio Sesta Strada per le fasi di selezione e rasatura oltre che Pasubio Trim Division e Pasubio Divisione Zermeghedo. A cavallo fra il 2016 e il 2017, nasce la Pasubio Serbia per la produzione di kit in pelle già tagliati.

Oggi la famiglia che diede inizio a quest’avventura mantiene ancora la gestione e la guida del team operativo, con Luca e Alberto Pretto, anche dopo la decisione di dare un’ulteriore nuova spinta a Conceria Pasubio, nel 2017, quando venne firmato un accordo vincolante che ha poi portato CVC Capital Partners, guidato in Italia da Giampiero Mazza e da Giorgio De Palma, ad entrare in maggioranza nella compagine sociale della holding della famiglia Pretto che è rimasta come socio di minoranza.

Il matrimonio fra un investitore leader a livello mondiale nel private equity e una famiglia con il DNA nell’ industria conciaria ha portato subito i risultati attesi da questa partnership. Il primo bilancio d’esercizio della nuova compagine ha dato grande soddisfazione, come confermato da Luca e Alberto Pretto: “Abbiamo raggiunto nel 2018 313 milioni di euro di fatturato consolidato con un ebitda che ha superato i 40 milioni. Abbiamo generato 38 milioni di euro di flussi di cassa dopo aver fatto investimenti per valori doppi rispetto alla media storica della nostra azienda. Ci aspettiamo un 2019 con una lieve crescita del fatturato ma con forte aumento delle nostre performance reddituali”.